L'incertezza sulla strage di San Bernardino, prima sull'identità degli assalitori, poi sulle motivazioni che li hanno spinti ad agire, ha fatto scatenare gli utenti dei social con ipotesi di ogni genere. Nelle ore immediatamente successive ai fatti, su Twitter si è aperto un dibattito tra chi sosteneva che l'attacco fosse opera di esponenti di gruppi di destra e chi invece lo attribuiva a estremisti islamici.
Non appena poi i due presunti colpevoli sono stati identificati ed è emerso che si trattava di due musulmani, l'attenzione si è spostata sui motivi che li avrebbero spinti ad agire. Naturalmente l'ipotesi più accreditata e condivisa era quella di un'affiliazione all'Is degli attentatori.
A un certo punto è circolato un falso nome relativamente a uno dei partecipanti all'attacco, descritto come un cittadino qatariota. Il nome è continuato a circolare su Twitter anche dopo varie smentite dei media americani sulla veridicità della notizia evidentemente falsa. Un errore dovuto alla "caccia alla notizia" e alle conferme che si è scatenata in quelle ore e che non ha consentito di far i dovuti controlli su fonti e credibilità delle notizie, commentano alcuni analisti citati da Al Jazeera, parlando di 'isteria' e disinformazione dei media.