Non accadeva da quasi un secolo e c'è voluta l'ennesima strage, quella di San Bernardino, per spingere il più importante quotidiano Usa a cambiare le proprie consolidate abitudini. Il New York Times, nell'edizione odierna, ha pubblicato per la prima volta dal 1920 un editoriale in prima pagina per chiedere uno stop all'"epidemia delle armi" che continua ad insanguinare l'America. Il fatto che negli Stati Uniti i normali cittadini possano "acquistare legalmente armi prodotte per uccidere le persone con rapidità ed efficacia brutali" è considerato dall'editorial board del quotidiano "un oltraggio morale e una disgrazia nazionale".
I politici americani, prosegue l'editoriale che ha raccolto un vasto consenso sui social media, "offrono le loro preghiere per le vittime delle armi e poi, cinicamente e senza timore delle conseguenze, bocciano le più basilari restrizioni contro armi di uccisione di massa". Gli stessi politici, "ci distraggono con discussioni sulla parola terrorismo", scrive il quotidiano in riferimento al dibattito sull'indagine in corso sulla strage di giovedì, che non ha ancora stabilito con certezza la matrice terroristica della strage compiuta da Syed Rizwan Farook e dalla moglie Tashfeen Malik. Per il Nyt è "chiaro" che "queste uccisioni indiscriminate sono tutte, a loro modo, atti di terrorismo".
The front page of The New York Times for Saturday, Dec. 5. pic.twitter.com/XsyKGA4Vrk
— The New York Times (@nytimes) 5 Dicembre 2015Il Secondo Emendamento della Costituzione, regolarmente invocato dalla lobby pro-armi per respingere qualsiasi forma di controllo, non può essere un ostacolo insormontabile. Nessun diritto "può essere illimitato e immune da una ragionevole regolamentazione". Per il Nyt, ai civili dovrebbe essere impedito l'acquisto di "alcuni tipi di armi, come i fucili d'assalto leggermente modificati usati in California, e alcuni tipi di munizioni". E a coloro che possiedono queste armi dovrebbe essere chiesto di "consegnarle per il bene dei loro concittadini".
L'ultima volta che il New York Times pubblicò un editoriale in prima pagina fu nel 1920, quando il quotidiano espresse il proprio sconcerto per la nomina di Warren Harding, poi divenuto il 29esimo presidente degli Stati Uniti, a candidato repubblicano alla Casa Bianca.
