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Caso Litvinenko, Gb accusa: "Putin coinvolto". Cameron: "Omicidio commissionato da uno Stato"

21 gennaio 2016 | 11.49
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(Foto Afp) - AFP
(Foto Afp) - AFP

L'omicidio nel 2006 dell'ex agente del Kgb Alexander Litvinenko fu "probabilmente" approvato dal presidente russo Vladimir Putin. Sono queste le conclusioni della commissione pubblica d'inchiesta britannica presieduta da Sir Robert Owen.

Il rapporto presentato oggi "conferma quello che abbiamo sempre pensato, e che abbiamo creduto all'epoca di questo omicidio spaventoso, è stata un'azione commissionata da uno Stato", ha commentato il premier britannico, David Cameron, il quale non ha escluso ulteriori azioni punitive, precisando che esaminerà attentamente la relazione, ma ha precisato che la Gran Bretagna deve portare avanti le relazioni con la Russia per cercare di risolvere il conflitto in Siria.

Mosca smentisce conclusioni inchiesta - La Russia ha negato il coinvolgimento dei suoi servizi segreti nell'omicidio di Litvinenko. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia 'Interfax', ha affermato che "questa indagine può essere vista come il prodotto dell'elegante senso dell'umorismo dei britannici" visto che "si basa su informazioni riservate di servizi di intelligence anonimi e sull'ampio uso dei termini 'forse' e 'probabilmente'". La Russia, ha aggiunto Peskov, non ha mai promosso "il congelamento delle relazioni bilaterali" con il Regno Unito e "queste quasi-indagini possono senza dubbio solo avvelenare l'atmosfera delle nostre relazioni bilaterali ancora di più".

Intanto il governo britannico ha deciso di convocare l'ambascatore russo a Londra, ha riferito il ministro dell'Interno britannico, Theresa May, citata dai media locali. "Convocheremo l'ambasciatore russo a Londra al ministero degli Esteri, dove esprimeremo la nostra profonda insoddisfazione per l'incapacità della Russia di cooperare e di fornire risposte soddisfacenti", ha detto May parlando alla Camera dei comuni e rendendo inoltre noto che Londra ha scritto ai suoi partner della Nato e dell'Ue chiedendo loro di adottare una politica congiunta per prevenire tali omicidi in futuro, definendo il caso Litvinenko una "violazione aperta e inaccettabile del diritto internazionale e di comportamenti civili".

Dopo le conclusioni della commissione pubblica d'inchiesta, il Regno Unito ha anche annunciato il congelamento dei beni dei due principali indiziati dell'omicidio, i due agenti russi Andrei Lugovoi e Dmitry Kovtun.

May ha inoltre precisato che il governo britannico sta studiando nuove iniziative legali. Londra è in contatto con la procura di Stato per valutare le possibilità per ottenere l'espulsione di Lugovoi e Kovtun.

Il presidente di commissione, Sir Robert Owen, ha affermato in una conferenza stampa di ritenere probabile che l'ordine di uccidere l'ex spia russa, divenuto collaboratore dei servizi segreti britannici, venne approvato da Putin e da Nikolai Patrushev, ex direttore dell'intelligence russa e uomo forte della cerchia ristretta del capo del Cremlino. Litvinenko, che aveva 43 anni, fu avvelenato con l'isotopo radioattivo polonio-210 ingerito mentre beveva del tè nel bar di un albergo londinese.

Nel rapporto Owen afferma: "Sono certo che Lugovoi e Kovtun misero il polonio-210 nella tazza da tè al Pine Bar, il 1° novembre del 2006". La vedova di Litvinenko, Marina, si è detta "molto felice" delle conclusioni del rapporto. Come riporta la Bbc, parlando con i giornalisti, la donna ha affermato: "Le parole pronunciate da mio marito nel suo letto di morte, quando accusò Putin, sono state confermate da un tribunale inglese".

Marina Litvinenko non ha perso la speranza che gli assassini di suo marito vengano portati davanti alla giustizia: "Sono motivata a trovare le persone che hanno ucciso mio marito - ha detto - oggi abbiamo ricevuto un verdetto che afferma 'Sì, sono stati quei due a commettere questo crimine'".

"Oggi - ha aggiunto - camminano per le strade di Mosca, ma credo che arriverà un giorno alla fine in cui queste due persone saranno punite".

Fonti citate dall'agenzia di stampa Interfax spiegano che la Russia non autorizzerà l'estradizione in Gran Bretagna di Lugovoi e Kovtun e neanche aprirà un caso giudiziario a loro carico, nemmeno dopo le conclusioni dell'inchiesta indipendente britannica.

"Mosca non accetterà il verdetto dei giudici britannici. Londra ha violato il principio della presunzione di innocenza", è il commento di un'altra fonte citata dall'agenzia Ria Novosti. Per Lugovoi, eletto alla Duma con il partito Liberal democratico, le conclusioni sono "un patetico tentativo di Londra di usare gli scheletri nell'armadio a fini politici". E "le accuse contro di me e Kovtun sono prive di senso".

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