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Regeni, Nyt: "Preso da agenti polizia, pensavano fosse una spia"

13 febbraio 2016 | 17.44
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Emergono nuovi particolari rilevanti sul caso Regeni, il giovane ricercatore friulano ucciso al Cairo. Tre fonti egiziane coinvolte nelle indagini sull'omicidio hanno riferito al New York Times che Regeni sarebbe stato "preso" da alcuni agenti di polizia al Cairo lo scorso 25 gennaio.

Secondo una delle fonti, Regeni sarebbe stato portato via perché avrebbe reagito in maniera brusca agli agenti che lo avevano fermato. "Era stato molto scortese ed aveva agito come un duro", ha dichiarato la fonte, che come le altre due ha preferito mantenere l'anonimato.

Tutte e tre le fonti, intervistate separatamente dal Nyt, hanno spiegato che Regeni aveva sollevato sospetti negli agenti a causa di contatti trovati sul suo cellulare con alcune persone legate ai Fratelli Musulmani, organizzazione islamica al bando in Egitto, e con il movimento del '6 Aprile', tra i protagonisti della rivoluzione che nel 2011 portò alla caduta del regime di Hosni Mubarak. "Gli agenti - ha proseguito una delle fonti - pensavano che fosse una spia. Dopo tutto chi viene in Egitto a studiare i sindacati?".

Un testimone, citato sempre dal quotidiano statunitense, ha confermato che il ricercatore sarebbe stato fermato da due agenti. Uno gli avrebbe perquisito la borsa, mentre l'altro gli avrebbe controllato il passaporto. I due agenti avrebbero poi condotto via Regeni. Secondo il testimone, uno dei due poliziotti avrebbe fatto domande sul giovane ai residenti del quartiere nei giorni prima della sua scomparsa.

Lo scorso 8 febbraio il ministro egiziano degli Interni, Magdy Abdel Ghaffar, aveva risposto con un "no" secco a una domanda dei giornalisti sull'ipotesi che la polizia tratti la vicenda come un caso di spionaggio. "Trattiamo il caso del giovane italiano come fosse un egiziano", aveva dichiarato il ministro, aggiungendo che Regeni "non era mai stato arrestato da qualsiasi organo della polizia" e che la vicenda è "sicuramente un atto criminale".

AUTOPSIA - La procura di Giza che indaga sulla morte di Regeni, intanto, ha bloccato la diffusione dei risultati dell'autopsia eseguita dai medici egiziani, come riferisce il sito del quotidiano al-Masry al-Youm. Secondo il giornale, i pm che hanno ricevuto il rapporto sull'autopsia hanno deciso di non rendere pubblici i risultati per garantire la riservatezza delle indagini sulla morte di Regeni. Dall'autopsia eseguita in Italia, è emerso che il giovane ricercatore ha subito diverse fratture, oltre a quella fatale di una vertebra cervicale, causata da un colpo al collo, e torture.

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