cerca CERCA
Giovedì 18 Aprile 2024
Aggiornato: 23:32
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Omicidio Regeni, il vescovo di Giza: "Giulio ucciso per rovinare i rapporti con l'Italia"

16 marzo 2016 | 13.22
LETTURA: 3 minuti

(Fotogramma)
(Fotogramma)

L'omicidio di Giulio Regeni è stato compiuto da "torturatori professionisti" che forse puntavano anche a "rovinare le relazioni dell'attuale governo egiziano con quello italiano". Così Anba Antonios Aziz Mina, vescovo copto cattolico di Giza, commenta la vicenda del ricercatore italiano, il cui corpo senza vita e con evidenti segni di torture è stato ritrovato il 3 febbraio in un fosso lungo la strada tra Il Cairo e Alessandria, a pochi chilometri dalla sua sede episcopale.

"Quel ragazzo - sottolinea il vescovo, citato dall'agenzia Fides - era impegnato in uno studio scientifico sui sindacati indipendenti e secondo il referto del medico legale è stato torturato da professionisti, perché le torture a cui è stato sottoposto possono essere perpetrate solo avendo a disposizione camere di tortura e attrezzature particolari".

Secondo Anba Antonios, che ha partecipato alla preghiera davanti al corpo del ragazzo ucciso svoltasi presso l'Ospedale italiano del Cairo, alcuni particolari del delitto possono essere decifrati come indizi di una strategia mirata perseguita dagli aguzzini di Regeni. "Il ragazzo italiano - ha affermato - è scomparso il 25 gennaio, nell'anniversario della sollevazione che portò alla fine del regime di Mubarak. Inoltre, dopo averlo ucciso, i torturatori potevano far sparire il corpo, seppellirlo in una buca nel deserto e non lo avrebbe ritrovato nessuno".

"Invece - ha proseguito - a mio giudizio hanno fatto in modo che la salma fosse ritrovata, guarda caso nello stesso giorno in cui era in visita in Egitto il ministro italiano per lo sviluppo economico, Federica Guidi, accompagnata da 30 uomini d'affari, per incontri in cui dovevano essere firmati importanti accordi economici".

"Quella visita è stata interrotta dopo l'incontro con il presidente Adel Fattah al-Sisi - ha aggiunto il vescovo - e questo non può non far pensare all'intenzione deliberata di rovinare le relazioni dell'Egitto con l'Italia, uno dei Paesi che continuano a sostenere e a condividere interessi comuni con il governo egiziano".

Lo sforzo di salvaguardare le buone relazioni italo-egiziane, ha rimarcato Anba Antonios Aziz Mina, "traspare anche da come i due Paesi stanno gestendo le indagini sul caso. Registro ogni giorno il dolore del popolo egiziano per quello che è successo a Giulio Regeni e per le sofferenze dei suoi familiari. E sono convinto che gli apparati egiziani daranno la loro collaborazione alla ricerca della verità. Quello che mi dispiace è aver sentito qualcuno, anche in Italia, che di quel povero ragazzo dice: 'Se l'è andata a cercare'".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza