"Contro il mio governo è in atto un golpe". Lo afferma la presidente del Brasile Dilma Rousseff in un intervista a La Repubblica, in cui spiega che la procedura d'impeachment che minaccia di allontanarla dalla presidenza in meno di un mese "legalmente è molto debole. E un impeachment senza basi legali è un golpe. Rompe l'ordine democratico, per questo è pericoloso".
"Ricorreremo a tutti gli strumenti legali per evidenziare le caratteristiche di questo golpe - ha aggiunto - Ma vi consiglio di interrogarvi su chi sono i beneficiari di tutto questo: molti di loro non sono ancora nemmeno entrati in scena, rimangono sullo sfondo. Come il caso della divulgazione delle conversazioni (fra lei e Lula, diffuse dal giudice Sérgio Moro, ndr): è una cosa che non si può fare. L'atteggiamento corretto non era divulgare la registrazione, ma inviarla al Tribunale supremo federale, che è l'organo che ha il diritto di indagare su di me".
Proprio sulla nomina di Lula, da molti criticata perché ritenuta uno stratagemma giuridico per sfuggire alla giustizia, grazie all'immunità garantita dalla carica di ministro, la Rousseff afferma: "Pensare che diventando ministro sfuggirebbe alla giustizia è vedere un problema dove non c'è. Può essere indagato dai magistrati del Tribunale supremo federale. La verità è che non vogliono che venga al governo. Ma Lula verrà, come ministro o come consigliere: in una maniera o nell'altra, verrà. È mio amico, l'ho aiutato durante i suoi due mandati. Mi piace molto lavorare con lui. Non mi preoccupa minimamente che Lula possa togliere lustro alla mia presidenza".