Jean-Marie Le Pen è stato condannato al pagamento di una multa di 30mila euro per aver definito le camere a gas naziste un "dettaglio" della Seconda Guerra Mondiale. L'ex presidente del Front National, che aveva invocato l'immunità, è stato riconosciuto colpevole dal Tribunale di Parigi in base alla severa legislazione prevista per i reati di negazionismo. Le Pen era già stato condannato per lo stesso reato nel 1987 e poi ancora nel 2012, quando affermò che l'occupazione nazista della Francia "non era stata particolarmente disumana".
L'anziano ex leader, espulso dal partito lo scorso anno dalla figlia Marine per le sue posizioni estreme, negli ultimi anni si è reso protagonista di altre affermazioni choc. Dopo aver detto che il virus Ebola poteva essere la soluzione al "problema immigrazione" dell'Europa, nel 2015 è invece stato assolto dall'accusa di incitamento all'odio per aver paragonato i musulmani francesi ai nazisti che occuparono la Francia durante la guerra.