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Caso Regeni, al-Sisi: "Siamo trasparenti, ma ci sono tentativi di isolare l'Egitto"

17 aprile 2016 | 18.32
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Come anticipato, il presidente francese Francois Hollande ha parlato del caso Regeni nel suo incontro al Cairo con il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi. "Noi abbiamo evocato il tema dei diritti umani - ha detto Hollande nel corso di una conferenza stampa - e anche i casi più delicati", come quello di Eric Lang, un professore francese morto in una prigione del Cairo tre anni fa, e del ricercatore italiano Giulio Regeni, torturato a morte e ritrovato due mesi e mezzo fa sulla strada che collega il Cairo ad Alessandria.

"Ho discusso con il presidente al-Sisi dell'uccisione di Regeni al Cairo, dal momento che ci sono molte domande che riguardano questi e altri incidenti", ha detto Hollande, sottolineando poi che "i diritti dell'uomo sono anche un modo di lottare contro il terrorismo". La lotta contro il terrorismo, ha insistito il presidente francese, "suppone la fermezza, ma anche uno Stato, e uno stato di diritto, è questo che la Francia evoca quando parla di diritti umani: i diritti umani non sono un vincolo, sono anche un modo di combattere il terrorismo".

Dietro al caso Regeni ci sono "tentativi che hanno l'obiettivo di isolare l'Egitto" ha ribadito dal canto suo il presidente al-Sisi. "Ho offerto le mie condoglianze per la morte dello studente italiano più di una volta - ha detto, rispondendo a una domanda di un giornalista francese sui diritti umani - e ho detto che siamo trasparenti e siamo pronti a ricevere qualsiasi team investigativo per rassicurarli" sulle indagini.

"Ma - ha proseguito - voglio chiarire qualcosa di importante alla comunità europea e anche agli egiziani: ci sono tentativi di abbattere le istituzioni egiziane, come la polizia, la magistratura e anche il Parlamento". "Il nostro lavoro - ha sottolineato ancora al-Sisi - è di proteggere una nazione di 90 milioni di persone, non potete immaginare cosa succederebbe al mondo intero se questo Paese crollasse".

Nel corso della conferenza stampa al Cairo, al-Sisi è tornato a citare "potenze malvagie" che vogliono isolare il suo Paese. Il presidente egiziano ha poi sottolineato come sarebbe "difficile attuare gli standard europei dei diritti umani in un Paese di 90 milioni di persone che lotta contro il terrorismo".

Tuttavia, ha concluso al-Sisi, "ho assicurato al presidente francese che l'Egitto considera i diritti umani una priorità e chiedo a tutti i miei amici europei di considerare la nostra visione per quanto riguarda i diritti umani, che include principalmente il diritto all'educazione, alla salute, e ad avere una casa".

Il presidente francese è arrivato oggi al Cairo per una missione di due giorni, accolto all'aeroporto dal presidente egiziano. Nel corso della visita, nella quale è accompagnato da una delegazione di una sessantina di imprenditori, è prevista la firma di una trentina di accordi, del valore di circa un miliardo di euro, per la maggior parte in campo militare.

La visita al Cairo - contestata dalle organizzazioni non governative francesi per via delle accuse di violazioni dei diritti umani nei confronti dell'Egitto - è stata preceduta da un duro editoriale del 'New York Times' sul caso Regeni nel quale veniva denunciato il "vergognoso silenzio" della Francia.

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