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"Decine di jihadisti Is in 'congedo' per colpire in Europa"

20 aprile 2016 | 19.30
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Decine di jihadisti di nazionalità europea hanno ottenuto un periodo di 'aspettativa' dallo Stato Islamico per poter tornare in patria. Lo rivelano alcuni documenti sottratti all'Is e esaminati dal britannico Telegraph. La scoperta alimenta i timori che il gruppo terroristico stia organizzando nuovi attacchi contro l'Europa e l'Occidente. Dai documenti emerge che decine di foreign fighters hanno viaggiato con estrema facilità da e verso le aree che compongono il cosiddetto califfato.

Inoltre, dall'esame dei moduli di 'uscita ed entrata', appare evidente che il numero di jihadisti di nazionalità europea supera di gran lunga quello degli arresti effettuati. Un segnale di ulteriore preoccupazione per le polizie e l'intelligence occidentali. Si tratta di un'attenta documentazione curata dalla 'polizia di frontiera' e dai comandanti dell'Is tra il 2013 e la fine del 2014, in base alle richieste di 'congedo' che venivano presentate. Le carte rivelano i nomi dei combattenti, il loro ruolo nell'organizzazione, il nome di chi li aveva introdotti, le date di entrata ed uscita dal califfato, il punto di ingresso e le ragioni del congedo.

Nel caso di un jihadista francese, il suo comandante scrive che la richiesta era dovuta a "un incarico da completare". Mentre a un britannico di origini irachene, con il nome di battaglia di Abu Bakr al-Iraqi, nel luglio del 2014 venne accordato un permesso di uscita per "fare un lavoro". Altri hanno invece lasciato il califfato e fatto ritorno in Europa per "motivi familiari".

I documenti esaminati dal Telegraph fanno parte degli oltre 2mila documenti consegnati al giornale siriano di opposizione Zaman al-Wasl da un disertore dell'Is. Dalla loro lettura, scrive il quotidiano britannico, è evidente la facilità con la quale molti combattenti sono entrati ed usciti dalla Siria. Una parte di essi non ha mai fatto ritorno nel califfato e il Telegraph sottolinea come quasi tutti i terroristi che hanno preso parte agli attacchi di Parigi e Bruxelles erano tornati in Europa dopo l'addestramento in Siria. I loro nomi compaiono negli 'Isil files'.

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