Un'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea "sarebbe drammatica, nella comunità italiana c'è molta preoccupazione per l'esito del referendum" del 23 giugno. A farsi portavoce di questo sentimento è Ivana Bartoletti, candidata italiana del Labour all'Assemblea di Londra, organo che controlla l'operato del sindaco, a due giorni dalle elezioni amministrative nel Regno Unito. Da anni residente a Londra, dove lavora al Servizio sanitario nazionale, dopo un passato come militante dei Ds in Italia, responsabile della sezione femminile del think tank Fabian Society, la 36enne Bartoletti, diventata mamma poco più di un mese fa, è candidata al fianco di Sadiq Khan, il laburista di origine pachistana e religione musulmana che tutti i sondaggi danno in testa, anche se di poco, nella corsa a sindaco di Londra.
"Tantissimi italiani si sono registrati per votare giovedì, mentre al referendum non possono farlo, già questo è assurdo - spiega Bartoletti all'Adnkronos - E molti di loro dicono di voler votare Khan, perché è europeista e questo è il loro contributo alla campagna per il referendum. Khan lavora per tenere Londra in Europa, mentre il candidato dei conservatori, Zac Goldsmith, è per la Brexit".
"E' una cosa surreale che un candidato a sindaco di Londra, città che vive sulla globalizzazione e sulla finanza internazionale, sia contro la permanenza in Europa", scandisce la Bartoletti, che, se eletta, diventerebbe la prima italiana a conquistare uno dei 25 seggi dell'Assemblea di Londra.
Nel suo programma, oltre all'impegno europeista, c'è la battaglia per l'accesso alla casa. "Negli ultimi anni - spiega - Londra è cambiata tantissimo, è ormai quasi impossibile acquistare un'abitazione, per poter comprare un appartamento di due stanze devi avere un salario di almeno 76mila sterline. La città si sta svuotando e questo ha un impatto enorme sulla composizione sociale della città, la cui caratteristica era la diversità della popolazione che l'abitava".
Altri punti importanti del suo programma sono l'ambiente, dopo i due mandati di Boris Johnson durante i quali "non ha mai rispettato i limiti europei", e nuove piste ciclabili, promette ancora la Bartoletti.
