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Migranti, Juncker: "Ci sono troppi europei part-time"

05 maggio 2016 | 19.56
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Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker con Matteo Renzi e il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz (AFP PHOTO) - (AFP PHOTO)
Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker con Matteo Renzi e il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz (AFP PHOTO) - (AFP PHOTO)

"Ci sono troppi europei part-time, europei a tempo pieno quando si tratta di prendere, europei part-time quando si tratta di dare". E' la critica arrivata dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, nel corso del dibattito sul futuro dell'Europa in corso al Campidoglio. "L'opinione pubblica - ha riconosciuto ancora Juncker - è ancora troppo nazionale e non europea".

Il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, intervenendo al dibattito, ha voluto dire "grazie governo italiano, la proposta del migration compact può essere una svolta nella nostra forma mentis".

E ha affermato di sentirsi meno solo, dopo l'intervento del presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi, "meno solo nel parlare del nostro compito principale, difendere l'Europa e i suoi valori".

"Il mondo intorno a noi è più difficile di quanto si potesse prevedere un anno fa", ha detto Tusk, rimarcando che però non si può reagire "con pessimismo e lamentele", ma bisogna scegliere "realismo e ottimismo, essere attivi e non passivi", evitare "interessi egoistici e un approccio semplicistico".

"Senza un approccio comune, completo e inclusivo non si può venire a capo della sfida migratoria", ha detto l'ex primo ministro polacco, ricordando l'importanza di ripristinare i controlli alle frontiere esterne, senza tuttavia fare dell'Europa "una fortezza inaccessibile". E "se vogliamo convincere i cittadini che possiamo garantire stabilità e sicurezza, servono controlli efficaci alle frontiere esterne".

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