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"Nipoti di Hitler", stampa turca all'attacco della Germania dopo il voto sugli armeni

03 giugno 2016 | 12.22
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Attivisti armeni fuori dal Bundestag (Afp) - AFP
Attivisti armeni fuori dal Bundestag (Afp) - AFP

Stampa turca all'attacco della Germania all'indomani del voto del Bundestag che ha riconosciuto il genocidio degli armeni da parte dell'impero ottomano. "I nostri fratelli d'armi ci hanno pugnalato alle spalle", titola il quotidiano 'Sabah', che come molti altri giornali turchi, dopo la stretta del governo sulla libertà di stampa, è schierato con l'Akp, il partito islamico del presidente Recep Tayyip Erdogan.

Altri giornali si sono spinti oltre facendo espliciti riferimenti al passato nazista della Germania. E' il caso del filogovernativo 'Star', che ha pubblicato un'immagine in bianco e nero della cancelliera Angela Merkel, con il nome scritto sotto il naso in un modo che evoca il taglio dei baffi di Adolf Hitler.

Anche la stampa di sinistra non ha risparmiato critiche alla Merkel, anzi. Durissimo è stato 'Sozcu', vicino ai kemalisti, che ha pubblicato una foto della cancelliera con la divisa nazista e ha puntato il dito contro "i nipoti di Hitler", 'colpevoli' di aver accusato la Turchia di genocidio. 'Aksam', come altri giornali, titola usando parole in tedesco e apre con la parola 'Dummkopf!' (Idioti).

Quasi tutti poi criticano il comportamento del deputato tedesco di origine turca, Cem Ozdemir, che ha votato a favore del riconoscimento del genocidio. Al contrario la stampa loda la posizione di Bettina Kudla, dell'Unione Cristiano-Democratica, l'unica parlamentare che ha votato contro la risoluzione.

Il premier turco, Binali Yildirim, nel corso di una conferenza stampa ad Ankara ha dichiarato che la Turchia e la Germania sono Paesi "alleati" con relazioni "molto importanti" che non possono essere "rovinate totalmente" dal voto del Bundestag.

Mentre l'ambasciatore turco a Berlino, Huseyin Avni Karslioglu, richiamato ieri in patria per consultazioni, ha osservato: "E' stata una decisione emotiva. Non una decisione presa in modo razionale". "Prima del voto - ha proseguito parlando con i giornalisti ad Ankara - abbiamo avuto molti colloqui" con le autorità tedesche, "ma la decisione era già stata presa". "La nostra amicizia e le nostre relazioni con la Germania andranno avanti - ha aggiunto - Non agiamo con razionalità".

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