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Usa, hacker ammette di aver fornito all'Is dati di militari americani

15 giugno 2016 | 21.16
LETTURA: 2 minuti

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Un hacker ha ammesso di aver fornito allo Stato Islamico i dati personali di 1.351 militari e funzionari federali americani. E' accaduto al tribunale federale di Alexandria, in Virginia, dove si è aperto il processo a carico di Ardit Ferizi, 21enne cittadino del Kossovo, nel primo procedimento nella storia giudiziaria americana che vede un imputato a giudizio sia per terrorismo che per un cyberattacco.

Ferizi, residente a Kuala Lumpur, è stato estradato dalla Malaysia negli Stati Uniti. Lo scorso giugno è riuscito a penetrare nel server di una società americana di vendita al dettaglio, ottenendo dati personali su 100mila persone. Successivamente ha comunicato nomi, indirizzi email, password e indirizzi di 1.351 militari e funzionari americani a Junaid Hussain, cittadino britannico membro dello Stato Islamico. Lo scorso agosto, Hussain ha diffuso i dati su Twitter, con la minaccia: "Soldati vi colpiremo alla gola nella vostra terra". Poco tempo dopo lo jihadista, che si faceva chiamare Abu Hussain al Britani, è stato ucciso da un drone in Siria.

Ferizi rischia fino ad un massimo di 25 anni di carcere e 500mila dollari di multa. Una volta scontata la condanna sarà espulso dagli Stati Uniti. Secondo l'accusa, aveva manifestato il suo sostegno per lo Stato Islamico su Twitter ed era in comunicazione online con alcuni membri del gruppo terroristico. Interrogato dal giudice Leonie Brinkema sul perché di tale sostegno, non ha saputo spiegarlo. "Non so neanch'io perché l'ho fatto. Ancora mi chiedo perché ho commesso questo reato".

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