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Ministri degli Esteri Ue: "Gran Bretagna fuori il prima possibile"

25 giugno 2016 | 15.56
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

"Rammarico" per l'esito del referendum nel Regno Unito, definito "un momento spartiacque nella storia dell'Europa". E' quanto esprimono i sei Paesi fondatori della Ue che ora si "aspettano che il governo britannico faccia chiarezza e renda effettiva la decisione il prima possibile". Con la Brexit, "l'Unione Europea perde non solo uno stato membro, ma un depositario di storia, tradizione ed esperienza", si legge nella dichiarazione congiunta del gruppo di Roma, che riunisce i ministri degli Esteri di Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Olanda, dopo l'incontro di Berlino.

Il risultato del referendum "crea una nuova situazione" e "quale conseguenza della decisione del popolo britannico, l'accordo raggiunto nel Consiglio europeo del 18-19 febbraio cessa di esistere". I sei ministri degli Esteri ricordano che l'articolo 50 del Trattato dell'Unione Europea fornisce le indicazioni necessarie per una "separazione ordinata". I membri fondatori della Ue si dicono "pronti a lavorare insieme alle istituzioni quando avranno inizio i negoziati per definire e chiarire i futuri rapporti tra la Ue e il Regno Unito".

"Rimaniamo con la ferma convinzione che l'Unione Europea -prosegue la dichiarazione congiunta - fornisca una cornice storicamente unica e indispensabile per la ricerca della libertà, della prosperità e della sicurezza in Europa, per forgiare relazioni pacifiche e reciprocamente vantaggiose tra i popoli e per contribuire alla pace e alla stabilità nel mondo".

"Dalla sua creazione nel 1957 da parte dei sei Membri fondatori - continua la dichiarazione congiunta - la Ue ha percorso una lunga strada di successo. Ha riunito l'Europa occidentale e quella orientale e ha consentito il più lungo periodo di pace nel nostro continente nei tempi moderni. Inoltre, è stata una forza trainante nell'avvicinare i popoli d'Europa e in tal modo ha mantenuto la promessa verso la quale ci eravamo impegnati nei trattati: creare un'unione ancora più stretta tra i popoli d'Europa. Continueremo a lavorare per un'Unione europea a 27 ancora più forte e più coesa, fondata sui valori comuni e lo stato di diritto", affermano i sei ministri degli Esteri.

"E' a tal fine che riconosceremo anche diversi livelli di ambizione tra gli Stati Membri riguardo al progetto di integrazione europea. Pur non arretrando da ciò che abbiamo raggiunto, dobbiamo trovare modi migliori per affrontare questi diversi livelli di ambizione, per assicurare che l'Europa soddisfi meglio le aspettative di tutti i cittadini europei", proseguono i sei ministri che riaffermano "l'impegno comune verso l'Unione europea".

"Tuttavia - aggiungono - siamo consapevoli che il malcontento per il modo in cui oggi opera l'Unione europea è presente in strati delle nostre società". La questione, sottolineano i capi delle diplomazie dei sei Paesi fondatori della Ue, viene presa "molto seriamente e siamo determinati nel far funzionare meglio la Ue per tutti i nostri cittadini".

A tale riguardo, "la risposta adeguata non può essere né una semplice richiesta di più Europa, né una fase di mera riflessione". Occorre "concentrare i nostri sforzi comuni su quelle sfide che possono essere affrontate con risposte europee comuni", lasciando che altre questioni vengano affrontate "a livello nazionale o regionale". Per questo, "dobbiamo fare meglio sui temi che abbiamo scelto di affrontare a livello europeo" e "dobbiamo accettare la nostra responsabilità di rafforzare la solidarietà e la coesione all'interno dell'Unione europea".

"Oggi - continua la dichiarazione congiunta - l'Europa si trova ad affrontare sfide enormi in un mondo globalizzato che richiede un'Unione europea migliore. Dobbiamo concentrare ulteriormente le attività della Ue sulle principali sfide odierne: garantendo la sicurezza dei nostri cittadini rispetto alle crescenti minacce interne ed esterne; stabilendo una cornice stabile e collaborativa per gestire i flussi di migranti e di rifugiati; incentivare l'economia europea, promuovendo la convergenza delle nostre economie, una crescita sostenibile che crei posti di lavoro e avanzando verso il completamento dell'Unione monetaria europea".

"Queste sfide avvengono sullo sfondo di una crescente instabilità e di cambiamenti geopolitici ai nostri confini europei", concludono i sei ministri degli Esteri, esprimendo "fiducia nel nostro comune futuro europeo".

Merkel - Per Angela Merkel "non c'è alcun bisogno di essere particolarmente cattivi" con il Regno Unito nei negoziati che l'Unione europea condurrà con Londra per l'uscita dalla Ue. Intervenendo oggi sulla questione Brexit, la cancelliera tedesca, riporta la Bbc, ha anche detto di non voler fare pressioni per un'uscita rapida della Gran Bretagna dall'Unione. "Non dobbiamo impiegarci un'eternità, certo, ma non mi metterei a litigare per avere un lasso di tempo breve", ha affermato la cancelliera. Merkel ha quindi auspicato un clima "obiettivo" e "buono" per i negoziati, che dovranno essere "condotti in modo appropriato".

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