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E' Pokemon-mania tra passione, rischi e divieti. E c'è chi grida al complotto

20 luglio 2016 | 19.12
LETTURA: 5 minuti

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Tra divieti, arresti e avvertimenti, la Pokemon-mania sta facendo impazzire il mondo. Dalla sua uscita, appena pochi giorni fa, l'applicazione per smartphone creata dalla Nintendo, che consiste nel dare la caccia a personaggi virtuali nascosti nella realtà, è già diventata una mania globale che, divertimento a parte, comincia a creare non poche preoccupazioni legate sia alla sicurezza interna dei Paesi che degli stessi giocatori.

Dall'Egitto al Qatar il nuovo videogioco, nonostante la fatwa del 2011 che ha messo al bando i protagonisti giapponesi di videogame e cartoni animati, è tra i più scaricati e secondo alcuni esperti rappresenta una minaccia alla nazione. Al punto che secondo il portavoce del governo del Cairo, Husam al-Qawish, "bisogna creare una cellula d'emergenza per far fronte ai pericoli rappresentati da queste applicazioni che inducono la gente a recarsi in certi luoghi e in tempi stabiliti" dall'applicazione stessa. "L'obiettivo - ha aggiunto - è verificare se sono contrari alla legge e arginare il pericolo che possono rappresentare per la pubblica sicurezza".

E se Al-Azhar, la massima istituzione del mondo sunnita, ha preso posizione contro Pokemon Go dichiarandola "haram" ovvero "proibita", in Turchia gli imam intervengono con la proposta di vietarla nel timore che venga meno il rispetto per i luoghi di culto. Giocare a Pokemon Go, è il ragionamento, è illecito per l'Islam allo stesso modo di bere alcolici e c'è il rischio che possa diventare un'"ossessione" per alcune persone spingendole a trascurare il lavoro e la preghiera. In più c'è il fatto che i giocatori tentano di 'acchiappare' Pikachu e gli altri in qualsiasi angolo delle città, anche nelle moschee.

In Indonesia le autorità hanno vietato al personale di polizia e ai militari di giocare a Pokemon Go durante le ore di servizio, perché preoccupati che possano "dimenticarsi di fare il loro lavoro al servizio delle persone". Vietato anche ai giocatori entrare nelle zone di sicurezza, in quanto "l'applicazione potrebbe essere utilizzata per altri scopi, come ad esempio lo spionaggio".

In Cina la sovrapposizione di reale e virtuale ha addirittura fatto pensare a una teoria del complotto, secondo la quale la app di Nintendo potrebbe far scoprire le coordinate precise di posti dove gli utenti non sono riusciti ad avere accesso, come, ad esempio, le basi militari segrete.

Intanto da quando è stata resa disponibile, non è raro vedere persone che camminano per le strade a caccia di Pokemon, rischiando di creare disagi e incidenti e, in alcuni casi, mettendo in pericolo anche la propria incolumità.

In Bosnia per dare la caccia a Pikachu e compagnia alcuni giocatori si sono avventurati in aree dove sono ancora disseminate le mine antiuomo della guerra del 1990. Un pericolo che ha spinto l’associazione 'Posavina bez mina', che si batte da anni per la bonifica della regione, a lanciare un appello agli utenti della popolare app a "rispettare i segni di demarcazione dei pericolosi campi minati e non andare in zone sconosciute".

Nella città di Cirebon, nella provincia di Giava Occidentale, un francese è stato arrestato e rilasciato per essere entrato inavvertitamente in una base militare mentre dava la caccia alle creature virtuali. Mentre in Arabia Saudita tre giovani, tutti ventenni, sono stati arrestati per aver cercato di 'acchiappare' Pikachu e gli altri in un aeroporto nell'ovest del regno.

E se la polizia del Missouri ha arrestato per rapina quattro persone che hanno usato alcune funzioni di Pokemon Go per vedere dove si trovavano gli altri giocatori e attirarli in posti precisi dove poi li hanno derubati, in Florida due adolescenti hanno rischiato la vita per via di un uomo che gli ha sparato davanti alla sua abitazione, forse scambiandoli per ladri.

Il gioco, però, ha avuto alcuni effetti positivi inaspettati: in una città della Gran Bretagna la polizia ha detto di essere stata chiamata da alcuni giocatori che hanno segnalato un furto mentre erano a caccia di mostri.

In California, nei pressi del Fullerton Park, due marines americani, proprio giocando a Pokemon Go, sono invece riusciti a scoprire un pedofilo, scoprendo poi che si trattava di un sospetto omicida su cui pendeva un mandato di cattura.

Scovare 'Pikachu' e 'Jigglypuff' tra corridoi, stanze e camici bianchi di un reparto pediatrico ospedaliero sembrerebbe infine essere utile per far socializzare i piccoli pazienti e farli uscire dalle loro stanze, come successo al C.S. Mott Children's Hospital in Michigan (Usa). Un esempio che però non è stato seguito da altre strutture che invece hanno vietato Pokemon Go.

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