"Abbiamo imparato ad uniformare i nostri comportamenti sociali alla psicopatia americana". Carlo Freccero, consigliere Rai, autore televisivo ed esperto di comunicazione, legge così la tragedia di Monaco di cui si è reso protagonista un killer diciottenne instabile e depresso che, stando ai libri e al materiale ritrovati nel suo appartamento, aveva un interesse ossessivo per le stragi e le sparatorie di massa.
"Psicopatia è una patologia causata dalla mancanza di empatia o di rimorso. E in una società basata sulla competizione e quindi sull'esclusione - osserva Freccero all'Adnkronos - non c'è posto per l'intelligenza emotiva o per le ragioni dell'altro". Senza contare poi che "l'inasprimento delle condizioni di vita e le immagini quotidiane di violenza stanno creando uno scenario inedito per la nostra cultura europea. Le stragi all'americana senza motivo apparente" nascondono "il disagio esistente e il disadattamento dell'esecutore".
Freccero, però, va ancora più in profondità e mette a fuoco anche gli effetti di una interiorità priva di empatia sul mondo del lavoro: "Secondo una recente classifica la psicopatologia contraddistinguerebbe diverse categorie lavorative tra cui gli amministratori delegati delle grandi aziende, che devono operare le cosiddette riforme con i relativi tagli del personale, e gli avvocati che devono far assolvere i colpevoli e far condannare gli innocenti, come ci insegnano i telefilm americani".
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