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Raid Usa in Libia, il ministro Pinotti: "Pronti a dare il via libera all'utilizzo delle basi"

03 agosto 2016 | 15.43
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Immagine di repertorio (Xinhua)
Immagine di repertorio (Xinhua)

Il governo è "pronto a considerare positivamente un eventuale utilizzo delle basi sul territorio nazionale, se dovesse essere funzionale ad una più rapida ed efficace conclusione delle operazioni in corso". Lo ha detto il ministro della Difesa Roberta Pinotti, rispondendo ad un'interrogazione sul coinvolgimento dell’Italia in relazione alle operazioni aeree statunitensi contro l'Isis in Libia.

Il governo, ha sottolineato Pinotti, "ritiene che il successo della lotta tesa alla eliminazione delle centrali terroristiche dell'Isis in Libia sia di fondamentale importanza per la sicurezza non solo di quel Paese, ma anche dell'Europa e dell'Italia. Aggiungo che l'Italia è fin dall'inizio convintamente parte della lotta anti-Isis e con altrettanta determinazione sostiene come fondamentale il coinvolgimento diretto e attivo delle popolazioni e dei governi locali nella lotta al terrorismo cui dare, su specifica richiesta, il necessario supporto".

"Tale richiesta di supporto -ha precisato- emerge chiaramente dalle parole del Presidente Serraj che nell'affermare l'adesione della Libia alla Coalizione anti-Isis dichiara che 'tutte le Nazioni non devono lasciare i giovani libici combattere da soli questo nemico e al posto loro', reiterando inoltre il suo 'apprezzamento e considerazione per tutte le Nazioni che daranno supporto alla Libia in questa impresa'".

"Per tali ragioni, il governo mantiene aperta una linea di dialogo diretta e assidua sia con la controparte libica sia con gli alleati americani, per verificare lo sviluppo della operazione e le eventuali esigenze di supporto indiretto. In tale ottica, il governo è pronto a considerare positivamente un eventuale utilizzo delle basi e degli spazi aerei nazionali a supporto dell'operazione, dovesse tale evenienza essere ritenuta funzionale ad una più efficace e rapida conclusione dell'azione in corso". In ogni caso l'operazione Usa "non ha finora interessato l'Italia né logisticamente, né per il sorvolo del territorio nazionale.

L'attività condotta dalle forze statunitensi "si sviluppa in piena coerenza con la Risoluzione delle Nazioni Unite n°2259 del 2015 e in esito a una specifica richiesta di supporto formulata dal legittimo governo Libico per il contrasto all'Isis nell'area di Sirte". "Come è noto, le Forze locali libiche - in particolare quelle che hanno riconosciuto il Governo di al-Sarraj - stanno combattendo una dura battaglia per contrastare l'Isis proprio nella regione di Sirte. È, tuttavia, un contrasto portato avanti fra grandi difficoltà e a caro prezzo, per i militari governativi e la popolazione civile, in particolare per la mancanza di capacità per l'identificazione dei bersagli militari e per il loro ingaggio di precisione. L'azione americana -ha aggiunto Pinotti- sarà limitata nel tempo e nell'area di operazioni, non prevede l'utilizzo di forze a terra ed è circoscritta a consentire alle forze libiche di sconfiggere con successo le forze terroristiche nella zona di Sirte".

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