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Australia, attacco con coltello in ostello al grido di 'Allahu Akbar': morto anche il 30enne ferito

30 agosto 2016 | 10.01
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(Xinhua)
(Xinhua)

E' morto il 30enne britannico ferito a coltellate lo scorso 23 agosto in un ostello di Home Hill, nello stato settentrionale australiano del Queensland, mentre tentava di proteggere una connazionale aggredita e uccisa da un 29enne di origine francese.

La vittima, Tom Jackson, ha ricevuto coltellate al volto e il corpo mentre cercava di aiutare Mia Ayliffe-Chung, studentessa inglese 21enne massacrata a colpi di coltello da Smail Ayad al grido di 'Allahu Akbar', frase ripetuta anche durante il suo arresto. Secondo la polizia, tuttavia, l'aggressione - nella quale è rimasto ferito in maniera non grave un australiano di 46 anni - non sarebbe legata a un movente politico o religioso.

Il padre di Jackson, che è volato a Townsville la scorsa settimana, si è detto orgoglioso delle azioni di suo figlio. "Ci sono molte e varie ragioni per cui siamo, e sempre saremo, immensamente orgogliosi di Tom. Le sue azioni in risposta a questo attacco orribile si aggiungono a quel senso di orgoglio", ha detto Les Jackson in un comunicato.

Rosie Ayliffe, la madre della giovane deceduta, si recherà in visita in Australia per raccogliere il corpo di sua figlia, ha riferito il quotidiano britannico The Independent. La donna vuole consegnare a varie persone una piccola ampolla con le ceneri di sua figlia da spargere in tutto il mondo. "In questo modo potrà visitare i luoghi che non ha ancora visitato" ha detto.

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