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Siria: Mosca lamenta movimenti forze militari Ankara

07 settembre 2016 | 16.38
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(Xinhua)
(Xinhua)

"Profonda preoccupazione per i movimenti delle forze turche in territorio siriano e per quello dei gruppi dell'opposizione da loro sostenute" è stato espresso dal ministero degli esteri russo in un comunicato diffuso questo pomeriggio in cui si sollecita la Turchia ad "astenersi da passi che possano destabilizzare ulteriormente la situazione in Siria" e che interrompe il clima da luna di miele che sembrava essersi instaurato fra Mosca e Ankara dopo la riunione fra Vladimir Putin e Recep Tayyp Erdogan lo scorso agosto a San Pietroburgo.

I movimenti della Turchia "non sono coordinati con le legittime autorità siriane e non hanno l'approvazione del Consiglio di sicurezza dell'Onu", si lamenta. C'è quindi il rischio che "possano ulteriormente complicare la già difficile situazione politico militare in Siria, influenzare negativamente gli sforzi della comunità internazionale per sviluppare una piattaforma per risolvere la crisi rendendo più stabile la cessazione delle ostilità e con la consegna senza interruzioni di aiuti umanitari".

L'operazione militare di terra turca "Scudo Eufrate" ha preso il via lo scorso 24 agosto contro l'Is a Jarablus ed è poi proseguita oltre, con il controllo di una fascia di territorio di 90 chilometri lungo il confine fra Jarablus e Azaz che si estende per 4-5 chilometri in profondità, a sud. Mosca denuncia che Ankara intende estendere ulteriormente questa zona cuscinetto.

Erdogan, che al G20 ad Hangzou ha incontrato Obama oltre che Putin, ha reso noto che il suo paese è disponibile a collaborare con gli Stati Uniti per liberare la 'capitale' dell'Is Raqqa e che sono in corso discussioni fra i militari dei due paesi. "Da ora in poi dobbiamo dimostrare che esistiamo nella regione. Non abbiamo possibilità di fare passi indietro a questo punto", ha detto inoltre Erdogan, aggiungendo che gruppi come il Pkk, il Partito dell'Unione democratica (Pyd) e il suo braccio armato, le Unità di Protezione del Popolo (Ypg), vorrebbero stabilirsi nel Paese.

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