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Bimbo scrive a Obama: "Porta da noi il piccolo Omran, gli daremo una famiglia"

22 settembre 2016 | 13.41
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Bimbo scrive a Obama:

E' già diventata virale, con migliaia di condivisioni su Facebook, la lettera scritta dal piccolo Alex, 6 anni appena, al presidente americano Barack Obama in cui esprime il desiderio di accogliere nella sua famiglia Omran Daqneesh, il bimbo siriano estratto vivo dalle macerie e diventato uno dei simboli della guerra in Siria.

"Caro Presidente Obama, ricorda il ragazzo che è stato raccolto dall'ambulanza in Siria?", si legge nella lettera pubblicata dalla Casa Bianca. "Per favore, può andare a prenderlo e portarlo a casa nostra. Vi aspettiamo con bandiere, fiori e palloncini. Gli daremo una famiglia e lui sarà nostro fratello". "Dal momento che non porterà giocattoli - si legge ancora - Catherine (la sorellina) dividerà con lui il suo grande coniglio bianco a righe blu. E voglio condividere con lui la mia moto, insegnandogli a guidarla".

Alex, riporta la Bbc, ha scritto la lettera dopo aver visto la fotografia di Omran insanguinato e stordito dopo un bombardamento, un'immagine che ha scatenato indignazione in tutto il mondo. E Obama ha scelto il vertice delle Nazioni Unite sulla crisi dei rifugiati per citare le toccanti parole del bambino "che non ha ancora imparato ad essere cinico, sospettoso o timoroso". "Dovremmo tutti essere più come Alex - ha affermato commosso il presidente - Immaginate come sarebbe il mondo se fossimo così. Immaginate la sofferenza che potremmo risparmiare e le vite che si potrebbero salvare".

Nel frattempo sui social media, molti utenti hanno applaudito l'approccio del presidente, ma hanno riservato la maggior parte dei loro commenti al giovane Alex. "Un bambino di sei anni che ha più umanità, amore e comprensione della maggior parte degli adulti. Complimenti ai suoi genitori" ha commentato su Facebook una donna del Texas.

"Questa lettera mi ha fatto piangere" ha scritto un altro, aggiungendo che "nessuno di questi dolci ragazzini, figli di qualcuno, sono Skittles", facendo riferimento al controverso post di Donald Trump Jr. che ha paragonato i rifugiati siriani a caramelle avvelenate.

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