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Colombia, firmato storico accordo di pace con le Farc: "Ora c'è una guerra in meno nel mondo"

27 settembre 2016 | 13.25
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Il presidente colombiano Juan Manuel Santos e il leader delle Farc Timoleon Jimenez, detto Timochenko, si stringono la mano durante lo storico accordo di pace (Afp)
Il presidente colombiano Juan Manuel Santos e il leader delle Farc Timoleon Jimenez, detto Timochenko, si stringono la mano durante lo storico accordo di pace (Afp)

E' stata una cerimonia piena di simboli quella che ha accompagnato la firma dello storico accordo di pace tra il governo di Bogotà e le forze armate rivoluzionarie della Colombia, che pone fine a 52 anni di conflitto armato. Il presidente Juan Manuel Santos e il leader delle Farc Timoleon Jimenez, meglio conosciuto come Timochenko, entrambi vestiti di bianco, hanno firmato lo storico accordo con una penna ricavata da un proiettile sulle note dell'Inno alla gioia di Beethoven.

E' la prima volta che Timochenko si rivolgeva al paese in diretta televisiva. Il leader delle Farc ha promesso che le forze armate rivoluzionarie hanno abbandonato la lotta armata e ha aggiunto: "Vorrei chiedere perdono per tutto il dolore che questa guerra ha generato". Una guerra che è costata la vita a 260mila persone e che ha causato più di 7 milioni di sfollati. Il leader dei ribelli ha spiegato che le Farc, divenute il braccio armato del partito comunista colombiano nel 1964, continueranno a fare politica e daranno il loro contributo alla riconciliazione e alla costruzione della pace.

"La Colombia festeggia e con essa tutto il mondo perché ora c'è una guerra in meno nel mondo", ha dichiarato nel suo intervento il presidente colombiano Santos. "Raggiungeremo tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati, supereremo ogni ostacolo e trasformeremo il nostro paese nel paese che abbiamo sempre sognato: un paese in pace - ha proseguito Santos - La Colombia manda un messaggio al mondo: no more war, mai più guerre". E la folla entusiasta ha ripetuto scandendo le parole del presidente: "No more war".

L'accordo giunge dopo quattro anni di negoziati all'Avana, Cuba, tra il governo di Santos e i ribelli, e sarà sottoposto al voto dei cittadini con un referendum in programma domenica 2 ottobre. I sondaggi indicano che la maggioranza dei colombiani voterà a favore, sebbene vi sia un nutrito fronte del no guidato dall'ex presidente Alvaro Uribe. Alcuni contestano il fatto che ai ribelli delle Farc sia garantito l'accesso al Parlamento (per due mandati consecutivi, fino al 2022), senza che aver pagato per i crimini commessi in tempi di guerra.

Alla cerimonia della firma dell'accordo di pace hanno partecipato circa 2.500 persone, tra cui il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, il segretario di Stato americano John Kerry e il presidente cubano Raul Castro. "Ora potete guardare al futuro con ottimismo. State esortando i colombiani a vivere in pace", ha detto Ban Ki-moon.

Kerry ha elogiato Santos per gli sforzi compiuti per garantire l'accordo e ha promesso 390 milioni di dollari per aiutare il governo nella fase di attuazione. Washington non ha rimosso, però, le Farc dalla lista delle organizzazioni terroristiche, ma è pronta a farlo dopo che l'accordo di pace sarà attuato. Diversa la posizione dell'Europa. "La Colombia manda un messaggio di pace. L'Unione Europea dà il suo appoggio e sospende le Farc dalle lista delle organizzazioni terroristiche", ha scritto l'Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza Federica Mogherini su Twitter.

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