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'W.Post': "Direttore Fbi sapeva delle mail già prima di giovedì"

03 novembre 2016 | 12.35
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Il direttore dell'FBI James Comey (AFP PHOTO) - (AFP PHOTO)
Il direttore dell'FBI James Comey (AFP PHOTO) - (AFP PHOTO)

James Comey era stato informato dell'esistenza delle ormai famigerate nuove mail prima del briefing formale di giovedì scorso. E' quanto rivela oggi il 'Washington Post', che ammette di non essere però in grado di fornire una data precisa, limitandosi a specificare che massimi funzionari dell'Fbi sarebbero stati informati del ritrovamento di questo materiale scottante, nell'ambito dell'inchiesta non collegata su Anthony Weiner, "almeno 2 settimane prima" della notifica al Congresso.

La rivelazione sconfesserebbe quanto affermato dal direttore del bureau, oggetto ieri del duro attacco di Barack Obama, che nella lettera inviata venerdì al Congresso per annunciare la riapertura dell'inchiesta a carico di Hillary Clinton ha scritto che era venuto a conoscenza dell'esistenza di queste mail solo il giorno prima.

Secondo le fonti interne al bureau citate dal Post, il direttore decise di non informare immediatamente il Congresso perché voleva maggiori informazioni a riguardo: "Doveva prendere una decisione sulla base di informazioni, sapendo che, una volta persa questa decisione, tutto sarebbe stato su un'altro livello", spiegano le fonti con quella che suona come una replica al presidente che ieri ha affermato che le inchieste si basano su informazioni e non insinuazioni.

Dal bureau si sottolinea infatti che agli agenti fu dato ordine di fare tutto quello legalmente permesso per capire di più di queste mail, dal momento che non avevano l'autorizzazione del giudice per leggerle. Ed è stato dall'analisi dei metadati dei messaggi che è emersa la convinzione della necessità di chiedere il mandato per l'effettiva lettura delle mail, cosa che Comey ha ordinato di fare solo nella riunione di giovedì.

Al momento in cui ha comunicato al Congresso la notizia che forse deciderà le sorti del duello per la Casa Bianca, Comey quindi non sapeva né cosa effettivamente contenessero le mail ma neanche se si trattasse di copie di "email già viste dagli investigatori nel caso Clinton o se fossero nuove, tutto questo era assolutamente sconosciuto".

Rimane poi il fatto che sono trascorse diverse settimane tra il ritrovamento delle mail e l'annuncio pubblico, che se fosse avvenuto prima forse sarebbe stato meno pericoloso per la campagna di Clinton. Secondo due fonti vicine all'inchiesta, infatti, non è sicuro che gli agenti che da lunedì scorso hanno ottenuto l'autorizzazione a leggere le mail possano completare l'analisi prima dell'Election Day, martedì prossimo.

Gli agenti dell'Fbi hanno sequestrato il 3 ottobre scorso il computer di Anthony Weiner, ex deputato democratico sposato con il braccio destro di Clinton, Huma Abedin, sotto inchiesta per aver inviato messaggi e immagini a contenuto sessuale ad una minorenne. E praticamente subito hanno trovato al suo interno le mail che Comey ha definito pertinenti all'inchiesta sul Mailgate.

Abedin, che ad agosto si è separata dal marito, afferma di non sapere come queste mail siano finite nel computer che veniva usato esclusivamente dal marito. Per questo non ne aveva fatto menzione ai suoi avvocati quando consegnò le sue mail agli inquirenti nell'ambito dell'inchiesta sull'utilizzo del server di posta privata da parte di Clinton quando era Segretario di Stato.

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