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Aleppo est al collasso, 250mila persone allo stremo

17 novembre 2016 | 17.29
LETTURA: 3 minuti

(Foto Oxfam)
(Foto Oxfam)

La ripresa delle incursioni aeree delle forze russe e siriane, potrebbe generare una catastrofe umanitaria ad Aleppo est: è l’allarme lanciato da Oxfam, Syrian American Medical Society e Big Heart Foundation che lanciano un "appello urgente" per una completa cessazione del conflitto, la fine delle incursioni aeree e dei bombardamenti indiscriminati, la revoca dell’assedio su Aleppo est per consentire ai civili di trasferirsi in sicurezza e agli aiuti di poter entrare.

Secondo le organizzazioni, infatti, il quadro umanitario si fa sempre più drammatico con oltre 250mila persone intrappolate nella città, che si apprestano ad affrontare l’inverno con scorte di cibo e acqua in esaurimento e strutture sanitarie ormai al collasso.

Dall’inizio dell’offensiva, la popolazione ha avuto un accesso intermittente all’acqua pulita attraverso la rete pubblica, potendo contare unicamente su rifornimenti da pozzi e camion, con il rischio di bere e usare acqua sporca e contaminata. Attraversando le zone di conflitto da Aleppo ovest (controllata dal governo) a Aleppo est (sotto il controllo delle forze di opposizione), Oxfam è riuscita ieri a installare un secondo generatore nella principale stazione idrica della città, Suleiman al-Halabi, garantendo così acqua pulita a tutta Aleppo.

“I due generatori che abbiamo fornito alla stazione di Suleiman al-Halabi servono a garantire sufficiente acqua pulita ai due milioni di abitanti di Aleppo. Ma i rifornimenti di cibo e forniture mediche restano bloccati - ha detto Riccardo Sansone, coordinatore umanitario di Oxfam Italia - Fornire acqua pulita alla popolazione è essenziale, ma se non riusciamo a risolvere l’emergenza data dalla carenza di cibo, può diventare paradossalmente quasi secondario anche proteggere i civili dagli attacchi aerei indiscriminati che si stanno susseguendo".

Dal lancio dell’offensiva militare russo-siriana, a fine luglio, nessun convoglio di aiuti ha potuto raggiungere Aleppo est. L’Onu, lo scorso 10 novembre, ha annunciato l’esaurimento imminente delle scorte di cibo. “Dal primo ottobre, abbiamo distribuito razioni di cibo a 22.180 famiglie ad Aleppo est, che però dureranno solo sino alla fine del mese", ha detto Abd Alwahab Jessry, senior advocacy officer della Big Heart Foundation.

Con le strutture sanitarie nel mirino delle incursioni aeree e dei bombardamenti in corso, la situazione sanitaria ad Aleppo est è sull’orlo del collasso e secondo la Syrian American Medical Society (SAMS) ci sono soltanto 29 medici nell’area e molti bambini di Aleppo est non vengono vaccinati.

La situazione è disperata. Le scorte mediche non dureranno che poche settimane adesso che i bombardamenti sono ricominciati e la città è sotto assedio - ha affermato Ahmad Tarakji, presidente della Sams - Il personale sanitario rimasto ad Aleppo è esausto. La città è rimasta senza combustibile o altre fonti di energia. Senza carburante, i generatori elettrici e le ambulanze non possono funzionare. In questo quadro, ci stiamo preparando perciò al peggio. Migliaia di civili sono senza riscaldamento, e con le scorte di cibo in esaurimento ci aspettiamo di vivere casi di vera e propria malnutrizione nel cuore dell’inverno. Dobbiamo agire prima che sia troppo tardi”.

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