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Belgio, la birra diventa patrimonio culturale dell'umanità

30 novembre 2016 | 12.28
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(Xinhua)
(Xinhua)

D'ora in poi chi berrà una birra trappista, una Gueuze, una Lambic o una Blanche, sappia che sta sorseggiando un piccolo pezzo del patrimonio culturale dell'umanità. La cultura della birra in Belgio - ha stabilito l'Unesco oggi ad Addis Abeba, in Etiopia - merita di figurare nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità, informa un comunicato congiunto dei ministri della Cultura della Comunità Germanofona del Belgio, Isabelle Weykmans, della Comunità Fiamminga, Sven Gatze, della Federazione della Vallonia e di Bruxelles, Alda Greoli, e del ministro presidente della Regione di Bruxelles Capitale, Rudi Vervoort.

Secondo la convenzione Unesco del 2003 per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, spiegano i ministri, "il patrimonio culturale immateriale comprende le tradizioni ereditate dai nostri avi e tuttora praticate, grazie alla trasmissione di generazione in generazione".

"Il dossier - sottolineano i ministri - è stato introdotto all'Unesco dalla Comunità Germanofona, a nome di tutto il Belgio, con il sostegno dell'organizzazione dei birrai, di varie associazioni, di promotori della boira, di ong specializzate e di istituti di formazione. La valutazione del dossier ha richiesto un anno e mezzo e ha superato una selezione molto rigida".

La cultura della birra è tuttora molto viva in tutto il Belgio: ogni provincia ha i propri birrifici, associazioni, musei, ristoranti e bistrot e organizza avvenimenti e feste "che contribuiscono alla creatività e alla diversità del mondo della birra in Belgio". Diverse pratiche hanno origine locale: le birre Lambic, per esempio, sono tuttora prodotte a Bruxelles e nel Pajottenland, una regione a sudovest della capitale, secondo il principio della fermentazione spontanea. Le birre 'Saison' (chiare ad alta fermentazione) vengono prodotte soprattutto in Vallonia, le 'Vieilles brunes' (Ale, ad alta fermentazione) nelle Fiandre Occidentali, al pari dei formaggi 'lavati' con la birra, tipici di Chimay.

Altri Paesi producono birra, ma l'estrema ricchezza e diversità della cultura della birra in Belgio ha fatto sì che l'Unesco abbia deciso di includerla nella lista del patrimonio culturale immateriale dell'umanità.

Le birre si dividono in tre grandi famiglie: le Ale, ad alta fermentazione (grazie a lieviti che lavorano al meglio ad una temperatura compresa tra 15 e 24 gradi, idealmente tra i 18 e i 21); le Lambic, a fermentazione spontanea (non necessita di lieviti aggiunti, un po' come il lievito madre per la pasta del pane e della pizza), e le Lager, a bassa fermentazione (con lieviti che esplicano al meglio la loro azione tra 9 e 22 gradi centigradi, idealmente tra 10 e 15). Esiste anche la fermentazione mista, usata per produrre la Rodenbach, una rossa tipica di Roulers, manco a dirlo nelle Fiandre Occidentali, sempre in Belgio.

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