Sta bene Bana al-Abed, la bambina di sette anni nota per aver raccontato via Twitter la vita sotto le bombe nei quartieri orientali di Aleppo, nel nord della Siria, assediati dal regime di Damasco. Lo ha detto suo padre, attivista e insegnante di Aleppo. Da domenica l'account @alabedbana su cui la bambina scriveva in inglese con l'aiuto della madre era stato chiuso. E l'ultimo tweet scritto dalla mamma di Bana, Fatemah anche lei insegnante, non faceva presagire nulla di buono e aveva fatto preoccupare i suoi circa 200mila follower: ''Siamo sicuri che l'esercito ci stia per catturare. Ci vedremo un altro giorno, caro mondo. Bye. Fatemah''.
Su Twitter era quindi apparso l'hashtag #whereisBana. Oggi è invece tornato a dare notizie il padre di Bana, che con l'account @Mr_Alhamdo ha scritto: ''Il padre di Bana manda questo messaggio: la nostra casa è stata distrutta. Ci siamo spostati in un'altra e siamo stati ancora colpiti. Ora stiamo bene. Grazie per aver chiesto di noi''.
Qualche ora dopo le rassicurazioni del padre, anche la stessa Bana al-Abed è tornata a scrivere su Twitter. ''Ciao amici miei, come state? Io sto bene. Sto migliorando senza medicine, ma con troppe bombe. Mi mancate. –Bana #Aleppo'', ha scritto la bimba di 7 anni, il cui account era stato chiuso domenica.
Intervistata dalla Bcc a ottobre, Fatemah aveva spiegato che sua figlia voleva che ''il mondo ascoltasse la sua voce''. In un tweet del 27 novembre la bambina, che ad Aleppo est vive insieme a due fratelli Mohamed di cinque anni e Noor di tre, aveva scritto: "Da stanotte non abbiamo una casa, è stata bombardata ed è andata in macerie. Ho visto morti e io sono quasi morta''.
Lo stesso giorno Bana ha twittato per chiedere di pregare per chi vive sotto i bombardamenti. "Siamo ora sotto pesanti bombardamenti. Tra la morte e la vita ora, vi prego di continuare a pregare per noi''. In un altro tweet ha reso noto che la sua amica era stata uccisa quando la sua casa era stata bombardata.
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