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Attese senza fine al pronto soccorso, malasanità non è solo made in Italy

13 gennaio 2017 | 16.10
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(Immagine repertorio - Fotogramma)
(Immagine repertorio - Fotogramma)

Un bimbo di nemmeno due anni, in ospedale per sospetta meningite, costretto a dormire su due sedie per ore al pronto soccorso in attesa di un dottore. Malasanità, carenze del servizio pubblico, responsabilità della politica. Non si tratta però dell'ennesimo caso italiano, come l'ultimo in ordine di tempo avvenuto a Nola. La vicenda, che trova ampio spazio sulla stampa d'Oltremanica, si è verificata infatti al Conquest Hospital di Hastings, nell'East Sussex. A raccontarla al Mirror è la signora Rose Newman, che si è rivolta al pronto soccorso per le condizioni di suo figlio Jack, 22 mesi. "Come neomamma, mi sono davvero spaventata, avevo una paura pazzesca. Lo staff dell'ospedale è stato straordinario, erano assolutamente pronti ad aiutarci e lo hanno fatto. Ma non hanno le risorse", la denuncia della signora. L'attesa, prima della visita di un medico, secondo la donna è durata 5 ore. Per l'ospedale, "più di 3". Il bimbo, secondo il Conquest Hospital, avrebbe anche potuto avere un letto. Ma, in fondo, questo "non era necessario dal punto di vista clinico".

Secondo l'East Sussex Healthcare, l'ente che gestisce l'ospedale, il bambino è stato registrato al Pronto Soccorso alle 20.40, come si legge su The Sun, ed è stato immediatamente sottoposto ad una visita preliminare. "Si è deciso che Jack non richiedesse un letto", si legge ancora. Il bimbo, collocato in un ambiente non adibito al ricovero dei pazienti, è stato "monitorato dallo staff e gli è stato somminastrato paracetamolo per la febbre. La mamma lo ha fatto sdraiare. Jack ha aspettato più di 3 ore, prima di vedere un medico, a causa dell'affollamento della struttura. Dopo la visita, Jack e la mamma sono tornati a casa".

Il caso è finito al centro del dibattito politico. Il leader laburista Jeremy Corbin si è rivolto direttamente al primo ministro Theresa May: "Lei e il ministro della Salute pensate sia accettabile trattare così un bimbo di 22 mesi?". "Si sono verificati alcuni casi in cui sono stati tenuti comportamenti non accettabili -la replica del premier-. Non vogliamo che queste cose accadano, la cosa più importante è che il Sistema Sanitario esamini questi casi e ne tragga insegnamento".

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