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"Putin assassino" per Fox News, il Cremlino chiede scuse formali

06 febbraio 2017 | 12.10
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(Afp)
(Afp)

Il Cremlino si aspetta le scuse formali dall'emittente televisiva americana Fox News dopo che Bill O'Reilly ha parlato di Putin come di un 'assassino' nell'intervista a Donald Trump mandata in onda ieri prima del Super Bowl. "Una tale dichiarazione da parte del conduttore di Fox News è un insulto ed è inaccettabile", ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov, sollecitando "la rispettabile emittente tv" a formalizzare le scuse al presidente, e senza fare alcun accenno alla risposta di Trump che ha invece sollevato una nuova ondata di polemiche negli Stati Uniti.

Vladimir Putin un assassino? "Da noi ci sono molti assassini. Cosa pensa, che il nostro paese sia così innocente?", ha risposto il presidente americano, citando i diversi errori degli Stati Uniti a partire dalla guerra in Iraq. "E' meglio andare d'accordo con la Russia piuttosto che il contrario e se la Russia ci aiuta nel contrasto all'Is, che è un impegno principale, e al terrorismo islamico nel mondo, è positivo", ha aggiunto.

Intanto, un coro di voci fra i repubblicani americani si è alzato in protesta contro le parole di Trump sulle responsabilità degli Stati Uniti, messe sullo stesso piano di quelle della Russia di Putin. Non è la prima volta che esponenti del Partito contestano le parole di Trump, ma l'intervista di ieri a Fox News ha fatto reagire tutti. Ed è toccato al vice presidente Mike Pence, in una intervista a CBS, fare marcia indietro negando che le parole del presidente "implicassero una equivalenza morale" fra Stati Uniti e Russia.

"Nessuna equivalenza morale. Quello che avete sentito era la determinazione a cercare di trattare con il mondo per quello che è, di lanciare un nuovo inizio con Putin e con la Russia", ha affermato, precisando che "gli ideali americani sono superiori a quelli di paesi in tutto il mondo".

Il leader della maggioranza repubblicana al Senato, Mitch McConnell, ha parlato del presidente russo come di un "ex agente del Kgb" e di un "teppista". In una intervista a Cnn, ha respinto il paragone fra Russia e Stati Uniti invocato da Trump citando l'annessione della Crimea, le incursioni russe in Ucraina e le interferenze nelle elezioni americane.

"Non penso ci sia alcuna equivalenza fra il modo in cui i russi si comportano e quello in cui si comportano gli americani", ha dichiarato McConnell. "Non penso che l'America è eccezionale, l'America è differente. Non operiamo nel modo in cui operano i russi. C'è una distinzione chiara in questo paese che tutti gli americani comprendono e non avrei parlato in questi termini", ha aggiunto.

"Lo Speaker ha parlato in modo coerente e frequente della Russia e di Putin, le sue opinioni sono note, inclusa la necessità di proseguire le sanzioni", ha dichiarato la portavoce dello speaker della Camera Paul Ryan, ricordando quando il mese scorso ha parlato della Russia come di una "minaccia globale" e denunciato che "Putin non condivide i nostri interessi, ma li frustra".

"Non siamo come Putin", ha scritto in un tweet il senatore Marco Rubio che ha poi precisato che gli Stati Uniti solleveranno le sanzioni contro la Russia solo se porranno fine alle loro violenze in Ucraina. Liz Cheney, repubblicana alla Camera e figlia dell'ex vice presidente Dick Cheney, ha scritto che "la dichiarazione di Trump che suggerisce equivalenza morale fra la Russia di Putin e gli Stati Uniti è sbagliata e profondamente inquietante". "L'America è stata un faro di luce e libertà. Non c'è equivalenza fra il regime brutale di Vladimir Putin", ha dichiarato il governatore dell'Ohio John Kasich.

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