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Parigi, giovane pestato e violentato dalla polizia: le immagini choc

07 febbraio 2017 | 16.08
LETTURA: 4 minuti

(fermo immagine dal video)
(fermo immagine dal video)

Non si placano le proteste ad Aulnay-sous-Bois, nella periferia Parigi, a pochi passi dall'aeroporto Roissy Charles De Gaulle, dove in centinaia sono scesi in strada da giorni per protestare contro l'aggressione di cui è stato vittima Théo, un ragazzo di 22 anni, pestato e violentato dalla polizia la settimana scorsa. Secondo quando ricostruito dalla vittima in un documento audio consegnato dal suo avvocato a 'BfmTv', Théo si sarebbe ritrovato coinvolto per caso in un'operazione della polizia nel quartiere 'Rose des Vents'.

Secondo la ricostruzione del ragazzo, dopo la richiesta dei documenti d'identità, la polizia l'avrebbe scaraventato a terra e riempito di manganellate. A immortalare la scena sono state delle telecamere di sorveglianza installate di fronte al luogo dell'aggressione. Una volta diffuso dai media, il video ha provocato un'ondata di proteste nella periferia parigina.

Nella testimonianza fatta dal letto d'ospedale, Théo ha rievocato i colpi, gli insulti e le vessazioni che ha subito da parte della polizia, raccontando in particolare di un agente che l'avrebbe violentato con il manganello, procurandogli una profonda ferita nel retto. "Non ho cercato di fuggire, mi hanno aggredito - ha spiegato Théo - Agli agenti ho chiesto 'perché mi state facendo questo?', ma loro non hanno risposto, mi hanno ricoperto di ingiurie".

Il giovane si è quindi soffermato sull'agente che l'ha ferito "volontariamente" nell'ano con il manganello. Una ferita profonda, che l'ha costretto a una operazione d'urgenza. "Mi hanno messo dei gas lacrimogeni in testa, nella bocca, mi hanno preso la testa a manganellate - ha continuato il 22enne - Ma avevo talmente male alle natiche che quel dolore, in confronto, mi sembrava effimero (...) non riuscivo a camminare, credevo che sarei morto". Il giovane ha avuto una prognosi di 60 giorni.

Il presidente francese François Hollande è andato a trovare il ragazzo in ospedale. "La giustizia andrà fino in fondo", ha detto Hollande, esprimendo solidarietà al giovane che "ha reagito con dignità e responsabilità", ha twittato il presidente dopo la visita, durata circa mezz'ora, alla presenza dei familiari del giovane.

Sotto accusa, per la vicenda, quattro poliziotti, che sono stati incriminati e sospesi dal servizio. Uno di loro è anche accusato di stupro.

Intanto diverse centinaia di persone hanno manifestato questa sera in un clima di tensione nel sobborgo di Seine-Saint-Denis, a nord di Parigi, in segno di solidarietà a Théo. Con uno schieramento di decine di poliziotti in tenuta anti-sommossa, manifestanti di tutte le età, alcuni di loro a volto coperto, hanno cantato: "Théo, Adama: non c'è giustizia, non c'è pace", facendo riferimento anche ad Adama Traoré, giovane nero morto durante un arresto quest'estate a Beaumont-sur-Oise, nella Val-d'Oise. Tra i cori anche quello di "Polizia, stupratori, assassini". "Tutti odiano gli stupratori", ha cantato la folla battendo le mani. Alcuni hanno esposto cartelli con la scritta "Polizia uguale stupratore".

Dal suo letto di ospedale Théo ha esortato i giovani che stanno manifestando in suo sostegno a "non fare la guerra" e rimanere "uniti" senza provocare ulteriori scontri. Nell'incontro avuto oggi con Hollande, secondo un registrazione trasmessa dall'Eliseo, Théo ha ringraziato molto il presidente per il suo gesto e ha voluto lanciare "un messaggio da far passare alla mia città. Ho sentito quello che sta succedendo in questo momento", ha detto riferendosi alle manifestazioni, "io amo molto la mia città, e vorrei ritrovarla come l'ho lasciata, per favore. Quindi ragazzi, non fate la guerra, siate uniti e abbiate fiducia nella giustizia, che sarà fatta".

LE IMMAGINI DEL PESTAGGIO DIFFUSE DA FRANCE24

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