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Fratellastro di Kim Jong-un ucciso in Malesia: "Avvelenato da due 007 nordcoreane"

14 febbraio 2017 | 13.23
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(Afp)
(Afp)

Il fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong-un è stato assassinato in Malesia. A darne conferma ufficiale la polizia locale, spiegando che Kim Jong-nam è morto durante il trasporto in ospedale. Secondo i media sudcoreani, sarebbe stato colpito con una "punta avvelenata" all'aeroporto di Kuala Lumpur da due donne, probabilmente agenti dei servizi di Pyongyang, che sono svanite nel nulla.

Kim Jong-nam, figlio maggiore ed erede designato del 'caro leader' Kim Jong-il, cadde in disgrazia nel 2001 dopo essere stato arrestato all'aeroporto Narita di Tokyo per aver tentato di entrare in Giappone con un passaporto falso della Repubblica Dominicana. All'epoca disse alla polizia che voleva visitare Disneyland con la sua famiglia. Esiliato da suo padre, ha vissuto a Macao fino alla morte di Kim Jong-il alla fine del 2011. In seguito ha continuato a nascondersi, a quanto pare per paura del fratellastro che lo riteneva una minaccia alla legittimità del suo regime.

Se confermata l'ipotesi avanzata da fonti governative di Seul, secondo la quale dietro l'uccisione di Kim Jong-nam ci sarebbe il regime di Pyongyang, si tratterebbe del secondo caso di morte di un'alta personalità della famiglia Kim, al potere da 70 anni, dopo l'arresto e l'esecuzione, a dicembre 2013, di Jang Song-thaek, zio del leader attuale, una volta suo tutore e numero due del regime. Su quest'ultima esecuzione si erano anche rincorse notizie - successivamente smentite e bollate come 'bufale' - secondo le quali Jang Song-thaek sarebbe stato fatto sbranare da 120 cani affamati per aver congiurato contro il nipote.

Kim Jong-nam, 45 anni, è nato dalla relazione tra il 'caro leader' e Sung Hae-rim, un'attrice sudcoreana di nascita, che però non fu mai sposata a Kim Jong-il, probabilmente morta a Mosca nel 2002. Negli anni, il fratellastro dell'attuale leader nordcoreano aveva più volte ripetuto di non aver alcun interesse a governare il suo Paese. "Personalmente sono contro la successione di terza generazione", aveva detto alla tv giapponese Asahi nel 2010, prima che il fratellastro minore prendesse il potere succedendo al padre. "Spero che mio fratello minore faccia del suo meglio per il bene e la prosperità del popolo nordcoreano", aveva aggiunto all'epoca.

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