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Francia, Juppé: "Non sarò candidato alla presidenza"

06 marzo 2017 | 11.19
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Alain Juppè  (Foto Afp) - AFP
Alain Juppè (Foto Afp) - AFP

Alain Juppé ha annunciato che non si candiderà alla presidenza della Repubblica, nel caso in cui dovesse ritirarsi Francois Fillon dalla corsa all'Eliseo. Il sindaco di Bordeaux era giunto secondo alle spalle di Fillon nelle primarie dei Républicans.

In una conferenza stampa a Bordeaux, Juppè ha escluso in maniera netta la sua possibile candidatura al posto di Fillon, del suo stesso partito Les Republicains (LR). Ma lo ha fatto in maniera amara e senza rinunciare a togliersi qualche sassolino dalla scarpa contro "l'ostinazione" del suo avversario alle primarie e la "radicalizzazione" dei suoi sostenitori. L'ex primo ministro ha confessato di aver "esitato" e "riflettuto" negli ultimi giorni mentre da più parti gli veniva chiesto di scendere in campo di fronte al precipitare del 'Penelopegate' che ha investito Fillon. Ma anche se ha riferito di aver ricevuto ancora oggi "numerosi appelli" a candidarsi, Juppé ha detto di ritenere "di non essere in grado di realizzare la necessaria unione attorno ad un progetto federatore". "Per questo, confermo, una volta per tutte, che non sarò candidato alla presidenza della Repubblica. Ed è quello che dirò a Nicolas Sarkozy e Francois Fillon se desiderano incontrarmi", ha rimarcato.

Secondo Juppé, la vittoria alle presidenziali deve passare attraverso un'ampia alleanza di destra e centro. Ma oggi questa unione "è diventata più difficile" e una parte del centro di ha lasciati, ha constatato. "Come ha dimostrato la manifestazione di ieri al Trocadero, il nucleo dei simpatizzanti e militanti di LR si è radicalizzato", ha rimarcato il sindaco di Bordeaux, riferendosi anche alla "determinazione e ostinazione" di Fillon. Elementi che lo hanno portato a ritenere che un eventuale "passaggio del testimone si farebbe nel dolore e non mancherebbe di lasciare cicatrici".

Juppè ha accusato Fillon di essersi messo da solo in "una impasse" avendo scelto come sistema di difesa davanti alle accuse dei giudici "la denuncia di un presunto complotto e di una volontà di assassinio politico" nei suoi confronti. Ma il sindaco di Bordeaux non ha amaramente risparmiato nemmeno sé stesso."I francesi vogliono un profondo rinnovamento dei dirigenti politici e io evidentemente non lo incarno", ha detto Juppè che è stato primo ministro, ministro degli Esteri, del Bilancio e della Difesa. E che, come vice sindaco di Parigi accanto a Jacques Chirac, fu coinvolto in una vicenda di impieghi fittizi in municipio.

Condannato a 14 mesi con la condizionale e un anno di interdizione dai pubblici uffici, Juppé aveva lasciato allora la politica rifugiandosi per due anni in Quebec. Oggi fa il sindaco, ma ha ammesso che quella vecchia vicenda potrebbe pesare sulla sua candidatura. "Non posso rispondere pienamente all'esigenza di candidati esemplari" manifestata dai francesi "anche se la giustizia che mi ha condannato ha riconosciuto l'assenza di arricchimento personale". "Non voglio - ha sottolineato - gettare in pasto il mio onore e la mia famiglia ai demolitori di reputazioni".

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