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Commissario Ue: "Tempo di avviare dibattito su nostri rapporti con Turchia"

19 aprile 2017 | 17.47
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(Fotogramma)
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Dopo il referendum di domenica con il quale i turchi hanno approvato la riforma in senso presidenziale della Costituzione, "è arrivato il momento di avviare una discussione fondamentale sui rapporti tra l'Ue e la Turchia, tra cui una possibile revisione". Lo ha detto alla Dpa il commissario europeo all'Allargamento, Johannes Hahn, secondo il quale un primo dibattito potrebbe aprirsi alla riunione informale dei ministri degli Esteri dei 28 prevista per venerdì prossimo a Malta.

Nel dirsi disponibile a parlare senza tabù dei negoziati di adesione di Ankara alla Ue, Hahn ha sottolineato come dovrebbe definirsi "una forma realista di relazioni che tenga conto degli interessi di entrambe le parti e delle possibilità reali della Turchia" di entrare nell'Unione. In ogni caso, con Ankara andrà mantenuta una stretta cooperazione. "Si tratta di come riorganizzare in modo efficiente il nostro importante rapporto geopolitico", ha concluso il commissario, in un riferimento alla collaborazione con la Turchia sul tema dei migranti, della lotta al terrorismo e della crisi siriana.

"Siamo preoccupati per l'esito del referendum per due ragioni - ha poi sottolineato il responsabile di Bruxelles per l'Allargamento - Per quanto riguarda le modifiche costituzionali, condividiamo i timori molto seri della commissione di Venezia del Consiglio d'Europa (che ha definito un "passo indietro pericoloso" per la democrazia gli emendamenti, ndr). In secondo luogo, il referendum ha provocato una profonda divisione della società turca. Se il piano per modifiche costituzionali sarà pienamente attuato, questo significa che il Paese si allontanerà ancora dagli standard europei, per quanto riguarda la separazione dei poteri e l'indipendenza della magistratura".

Hahn ha quindi ricordato come "i negoziati siano già sospesi de facto a causa dell'enorme regressione in termini di stato di diritto e libertà di stampa in Turchia". Quindi, alla domanda se un'eventuale reintroduzione della pena di morte che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan vorrebbe sottoporre a referendum equivalga alla fine dei negoziati di adesione, il commissario ha risposto con un secco, "sì, assolutamente".

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