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Francia, Fitoussi: "Con vittoria Le Pen rischio periodo buio e incertezza"

20 aprile 2017 | 14.30
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La Francia rischia "un periodo buio" in caso di vittoria di Marine Le Pen e in un'Europa "già a due velocità", lo stato delle banche italiane non è peggiore degli altri Paesi. L'economista francese Jean Paul Fitoussi, intervistato dall'Adnkronos, affronta i tempi più caldi sul fronte politico ed economico per l'Unione europea e non risparmia stoccate al presidente americano Donald Trump e al Fondo monetario internazionale.

E' l'appuntamento con le urne in Francia il primo argomento del colloquio avvenuto in centro a Milano. "Se c'è una vittoria di Le Pen entriamo in un periodo totalmente buio, di incertezza che cresce ma non è sicuro: anche se eletta ha capito che i francesi vogliono stare nella zona euro e dunque può perdere le elezioni perché credono voglia uscirne", sottolinea il docente ed ex consigliere indipendente del presidente Nicolas Sarkozy. "Per come sono ora i sondaggi non ha chance di diventare presidente, ha tutte le possibilità di andare al secondo turno ma non di vincere", sottolinea.

In un'Europa che deve fare i conti con il post Brexit, con il rischio di deriva populista e una politica bancaria non sempre condivisa l'economista 'promuove' il sistema di credito italiano. "Non credo che lo stato del sistema bancario italiano sia più degradato di quello degli altri, ma c'è bisogno di dire c'è il bravo e il cattivo della classe", osserva facendo riferimento al Global Financial Stability Report del Fmi che osserva la presenza di troppe banche in Italia e lamenta una riduzione bassa dei Non performing loans.

"Il Fondo monetario internazionale dice quello che dicono tutti dappertutto, mi sono chiesto - aggiunge ironico Fitoussi - se è diventato una casa editrice o un giornale perché quanto afferma sugli Npl concerne pochissime grandi banche italiane, forse ci sono delle piccole ma nessuno se ne frega". L'unione bancaria resta uno degli argomenti centrali nella politica europea così come la possibilità per alcuni Paesi di procedere sulla strada dell'integrazione a velocità diverse rispetto ad altri.

"L'Europa a due velocità esiste già: l'Europa della zona euro e l'Unione europea, questo non ha fatto male all'Unione europea; dunque si potrebbe immaginare che qualche Paese della zona euro vada ancora più avanti nell'integrazione fiscale e questo non farà male", sottolinea. "Non è che ci sono i primi e gli ultimi, ci sono quelli che scelgono il grado di integrazione e questa scelta è libera e a nessuno è impedito di farla: è questo che significa l'Europa a due, tre, quattro velocità". Nessun giudizio su teste di serie o fanalini di coda: "Sono i Paesi della zona euro che trainano la Germania, non il contrario perché la Germania fa i suoi affari con i Paesi della zona euro, ha un surplus enorme".

Non solo Europa, Fitoussi parla anche di Trump. "Dicono che ha una politica ma non la capiamo, è contraddittoria: un giorno dice una cosa e dopo il contrario. Anche sulla tassazione delle importazioni, la Cina adesso è brava, è simpatica, è una bella ragazza che si può accogliere senza tasse, ha detto. Anche su questo fronte non si capisce bene quello che farà Trump. Spero - conclude - non farà delle brutte cose perché è capace".

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