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Francia, Goulard: "Il Paese ha coraggio, saprà reagire al terrorismo"

21 aprile 2017 | 17.13
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Emmanuel Macron, candidato di En Marche! (foto Afp)
Emmanuel Macron, candidato di En Marche! (foto Afp)

La Francia "è già stata aggredita" dal terrorismo jihadista nel 2015 e nel 2016 e i francesi hanno sviluppato un grande "sangue freddo", un "coraggio", che "mi ha colpito". Dunque, "ho l'impressione che il popolo francese sarà capace di reagire in modo pacato" all'attacco terrorista avvenuto ieri sera sugli Champs Elysées a Parigi, a tre giorni dal primo turno delle elezioni presidenziali. E se Emmanuel Macron, cosa di cui "sono assolutamente sicura", diventerà presidente, avvierà un processo "positivo" in Europa e anche in Italia, indebolendo i partiti populisti e nazionalisti. 

Sylvie Goulard, europarlamentare di En Marche!, il movimento fondato da Emmanuel Macron, risponde dal treno all'Adnkronos, impegnata nelle ultime ore della campagna elettorale in sostegno dell'ex ministro dell'Economia. Eurodeputata dal 2009, la Goulard, che fa parte del gruppo Alde (Liberaldemocratici), ha insegnato per molti anni all'Università Sciences Po di Parigi e al Collège d'Europe a Bruges, in Belgio, e dal 2001 al 2004 è stata tra i consiglieri politici dell'allora presidente della Commissione Europea Romano Prodi. 

"Nessuno può sapere", spiega la Goulard, se l'attacco di ieri sera, rivendicato dallo Stato Islamico avrà un'influenza sul risultato elettorale. "E nessuno - continua - detiene la verità. Una cosa non molto bella è che c'è chi cerca di utilizzare questa cosa: ho sentito la conferenza stampa di Marine Le Pen (candidata del Front National, ndr) e non voglio fare commenti, ma i candidati si aspettavano anche delle cose peggiori".

In Francia, osserva Sylvie Goulard, "siamo arrivati a un punto in cui mi sembra, anche se bisogna sempre essere molto prudenti, che non dovrebbe avere un'influenza. Anche se ci sono delle persone che cercano di trarre vantaggio dalla morte di un povero poliziotto".

C'è chi sostiene che l'attacco potrebbe finire per aumentare l'affluenza alle urne, cosa non necessariamente positiva per la candidata della destra: "Preferisco non fare commenti -risponde l'eurodeputata - non lo so. Per me, se succedono delle cose serie, possono solo far riflettere la gente. Io ho fiducia, perché il Paese sta vivendo già da anni, e questo forse per un pubblico italiano è importante da sottolineare, una situazione" tesa

"Il Paese - ricorda - è già stato aggredito nel 2015 e nel 2016: non dico che la gente si abitua, non è questo che voglio dire, ma osservo una grande capacità di sangue freddo, un certo coraggio, che mi ha colpito, da quando siamo stati attaccati al Bataclan".

L'esito delle presidenziali francesi, continua l'eurodeputata, è importante anche per il futuro politico di altri Paesi, a partire dall'Italia: "Siamo tutti interdipendenti - continua l'europarlamentare marsigliese - e sono assolutamente sicura che Emmanuel riuscirà a vincere in Francia e a rilanciare l'Europa, perché questa è la sua intenzione". Per questo "lo sostengo dall'inizio, da un anno fa, perché è davvero molto europeista, ma è anche capace di capire le frustrazioni e le critiche, per trasformarle in una cosa positiva". 

Per l'europarlamentare di En Marche! (In marcia!), "se questo processo inizia, se c'è un modo per trasformare una critica e una frustrazione in una cosa positiva, questo avrà delle conseguenze anche altrove. Siamo andati due volte a Berlino, io sono andata la settimana scorsa a Berlino a vedere (il ministro delle Finanze tedesco, ndr) Wolfgang Schaeuble: la Francia deve tornare ad essere un ponte tra il Nord e il Sud. La Francia dev'essere tra la Germania, cercando di fare accordi e compromessi con i tedeschi perché sennò non succede nulla, e il sud, verso il quale nello stesso momento deve essere un ponte". 

Per rimettere 'in marcia' l'Europa, continua la Goulard, non serve "fare un'alleanza, come hanno detto alcuni, del Sud contro il Nord, perché questa non è l'Europa: l'Europa non si fa contro la Germania. Si fa con la Germania, discutendo e difendendo una visione larga e sovranazionale. E se la Francia torna ad avere una visione più larga degli interessi comuni, io sono assolutamente fiduciosa che in tutti i Paesi i populisti perderanno forza, anche in Italia".

Perché in Italia, continua l'europarlamentare, "ci sono spesso delle domande giuste, ma la proposta dei populisti di uscire dalla zona euro, di lanciare  referendum, di distruggere il mercato unico, di far perdere il commercio ad un Paese aperto come l'Italia non porta da nessuna parte". 

"Dobbiamo tornare a lavorare ad un'altra proposta europea - aggiunge - tenendo conto delle critiche, ma senza andare sulla via della demagogia e del populismo più irresponsabile. E del nazionalismo. Preferisco usare questa parola, perché se guardiamo Le Pen, Salvini, Mélenchon sono tutti nazionalisti, prima di essere populisti: fanno credere che la chiusura sarà una cosa positiva per il Paese". 

La Goulard, infine, non è preoccupata dal Movimento Cinque Stelle: "Io - risponde - non ho guardato con preoccupazione al M5S, ma ho combattuto la loro entrata nel gruppo Alde, perché sono persone che rispetto, ma non condivido per niente le loro posizioni. All'inizio di gennaio quando ci fu questa bella idea- conclude - ho fatto papers e interviste per combattere" il loro ingresso nell'Alde. 

L'europarlamentare, in ogni caso, confida che la Francia, da anni ormai nel mirino del terrorismo, saprà reagire compostamente, ancora una volta, alla minaccia jihadista e riuscirà a rilanciare l'Europa.

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