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Niente soldi per il muro con il Messico, ma Trump insiste: "Si farà"

26 aprile 2017 | 07.39
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AFP PHOTO / HERIKA MARTINEZ - AFP
AFP PHOTO / HERIKA MARTINEZ - AFP

I finanziamenti per la costruzione del muro tra gli Stati Uniti e il Messico non saranno inseriti nella manovra di aggiustamento di bilancio che deve essere approvata entro la mezzanotte di venerdì. Il passo indietro è arrivato dopo che i Democratici i avevano minacciato di bloccare il disegno di legge se il denaro fosse stato destinato alla recinzione.

La consulente del presidente Usa, Kellyanne Conway, ha confermato a Fox News che i fondi per il muro saranno tenuti fuori dal budget che deve essere approvato questa settimana, ma rimane una "priorità molto importante".

E anche Donald Trump ha precisato su Twitter che il progetto, fulcro della sua campagna elettorale, non si ferma: "Non fatevi dire dai media fasulli che ho cambiato idea sul muro". "Sarà costruito e fermerà droga e traffico di esseri umani", ha twittato il presidente americano.

Il progetto del muro anti-immigrati tra Stati Uniti e Messico "non solo è una cattiva idea", ma un'"azione ostile" che è "improbabile" raggiunga l'obiettivo di "fermare il flusso di migranti e di merci illegali negli Usa". E' quanto ha affermato il ministro degli Esteri messicano Luis Videgaray durante un incontro con i parlamentari, aggiungendo che il Paese non darà un centesimo per la sua costruzione. Il ministro ha inoltre definito i piani per la chiusura della frontiera "uno spreco assoluto di denaro" e che il Messico avrebbe intrapreso azioni legali se i suoi confini verranno violati dalla recinzione. "Il muro non fa parte di una discussione bilaterale né dovrebbe esserlo", ha detto Videgaray. "In nessun caso - ha ridato - contribuiremo economicamente ad un'azione di questo tipo".

L'insistenza di Trump sulla costruzione di un muro di confine ha complicato le relazioni tra Messico e Stati Uniti, che erano diventate strette e cooperative in materia di scambi, commercio e sicurezza dopo decenni di indifferenza e reciproca diffidenza. Ora invece, ha precisato Videgaray, "se i negoziati su temi quali immigrazione, confini, commercio, non saranno soddisfacenti per gli interessi del Messico, il governo messicano valuterà una riduzione della cooperazione esistente, sopratutto nelle aree di sicurezza", dove sono coinvolti l'agenzia nazionale per l'immigrazione, la polizia federale e, naturalmente, le forze armate. (

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