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Usa, i primi 100 giorni di Trump tra slogan e citazioni

28 aprile 2017 | 14.37
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(Afp)
(Afp)

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è noto per le sue dichiarazioni a braccio, nei discorsi ma anche via Twitter. E nei suoi primi 100 giorni alla guida del Paese sono molte le frasi e gli slogan diventati già 'pietre miliari' del suo mandato. Primo tra tutti quello pronunciato durante la sua investitura: "Da questo momento, l'America prima di tutto".

Due giorni dopo, commentando su Twitter la marcia contro il suo insediamento che nella sola Washington ha visto sfilare mezzo milione di persone, perlopiù donne, aveva scritto: "Se non sbaglio abbiamo appena avuto un'elezione. Perché queste persone non hanno votato?".

Mentre il 29 gennaio, per arginare le proteste e le condanne scatenatesi con il decreto anti-immigrati, aveva twittato: "Cerchiamo di essere chiari, questo non è un bando ai musulmani, come i media riportano falsamente". E ancora al National Prayer Breakfast il 2 febbraio aveva ammonito: "Il mondo ha problemi, ma li sistemiamo, vero? Questo è quello che io faccio: sistemo le cose".

E ancora. "Non posso credere che sto dicendo di essere un politico, ma suppongo che è quello che sono ora", aveva dichiarato in una conferenza stampa il 16 di febbraio il tycoon, che sulla riforma del sistema sanitario ammetteva: "E' un argomento incredibilmente complesso. Chi immaginava che il sistema sanitario fosse così complicato?".

Scherzando sulle intercettazioni in una conferenza stampa con Angela Merkel il 17 marzo, Trump aveva affermato, suscitando sconcerto nella cancelliera tedesca: "Per quanto riguarda le intercettazioni della precedente amministrazione, almeno abbiamo qualcosa in comune". Mentre in un'intervista pubblicata sulla rivista 'Time' il 23 marzo il leader Usa aveva detto: "Suppongo che non lo sto facendo tanto male perché sono presidente e lei no".

Dopo il raid con armi chimiche nella provincia siriana di Idlib, attribuito al presidente siriano Bashar al Assad, Trump aveva annunciato che si sono "oltrepassate molte linee". "Quando si uccidono dei bambini innocenti, dei piccoli bambini innocenti con del gas così letale, sono stati oltrepassati più e più limiti. La gente è rimasta scioccata quando ha saputo di che tipo di gas si trattasse. Si è andati oltre la linea rossa", ha detto il 6 aprile dalla sua residenza di Mar-a-Lago in Florida. Per poi chiudere, il giorno dopo, il suo breve discorso alla nazione sul bombardamento in Siria con la frase: "Dio benedica l'America e il mondo".

Dalla Siria alla Corea del Nord, il 13 aprile Trump aveva annunciato che gli Usa stanno "inviando una flotta" di portaerei davanti alla penisola coreana. Per poi scoprire alcuni giorni dopo che le navi viaggiavano in tutt'altra direzione.

Quanto alla Nato, in una conferenza stampa con il segretario generale dell'Organizzazione del Trattato Nord Atlantico, Jens Stoltenberg, il 13 aprile, Trump ha fatto marcia indietro su una delle cose più spesso 'sbandierate' in campagna elettorale. "Avevo detto che era obsoleta. Ora non è più obsoleta", ha detto Trump senza spiegare perché avesse cambiato idea.

Infine, in un post su Twitter dopo l'attacco del 21 aprile contro gli agenti di polizia a Parigi ha scritto: "Un altro attacco terroristico a Parigi. Il popolo francese non ne può più. Avrà un grande effetto sulle elezioni presidenziali".

I NUMERI - Questi alcuni 'numeri' dei primi 100 giorni della presidenza di Donald Trump: 25 decreti e 28 leggi firmate, 8 conferenze stampa, 13 incontri con i capi di Stato e di governo e 2 ordini esecutivi sull'immigrazione bloccati dai giudici.

Nel 'conteggio' quattrocentosessanta tweet dal giorno dell'investitura, 7 fine settimana trascorsi alla Casa Bianca, così come i weekend passati nella residenza di Mar-a-Lago, 19 visite ai suoi campi da golf.

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