Luogo e artista della strage di Manchester non sono stati scelti a caso. A sostenerlo è il giornalista britannico James Harkin sul 'Mail online'.
Perché qualcuno potrebbe prendere di mira un concerto della cantante americana Ariana Grande? La risposta triste - scrive - può essere che lei con i suoi vestiti da palcoscenico che lasciano poco all'immaginazione, quelle orecchie rosa e quell'approccio sfacciato alla sessualità è il simbolo di tutto ciò che odiano gli islamisti.
Secondo l'interpretazione purista e medievale del Corano favorita dallo Stato islamico, quasi tutto ciò che riguarda la musica occidentale e lo stile di vita occidentale, è haram o vietato - e quindi merita una condanna a morte. Infatti, una dichiarazione di responsabilità per l'attacco di lunedì ha dichiarato: "Gli ordigni sono stati fatti esplodere nell'arena concerti", luogo "dissoluto". Tre anni fa, in una dichiarazione lo Stato islamico scriveva: "Le canzoni e la musica distraggono da Dio e dal Corano e sono una tentazione e una corruzione del cuore".