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Paura in Gb, timori per "imminente" attacco. Altri tre arresti

24 maggio 2017 | 07.52
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(AFP PHOTO) - (AFP PHOTO)
(AFP PHOTO) - (AFP PHOTO)

Il livello di allerta in Gran Bretagna è stato elevato al massimo dopo l'attentato di Manchester. Lo ha annunciato la premier Theresa May.

La decisione è stata presa perché gli inquirenti non sono in grado di escludere che l'attentatore, identificato come Salman Abedi, non fosse solo. Saranno quindi dispiegati militari (centinaia secondo la Bbc, non migliaia) a protezione dei luoghi pubblici considerati più a rischio. Abedi aveva 22 anni, era cittadino britannico di origini libiche, studente all'Università di Salford.

Il massimo livello di allerta significa che si teme come "imminente" un altro attacco terroristico, dopo quello che ha colpito la Manchester Arena lunedì sera. C'è una possibilità che non può essere ignorata, ha detto Theresa May, che "un gruppo più ampio di individui" sia stato coinvolto nell'attentato di lunedì rivendicato dall'Is, oltre a quello che si è fatto esplodere.

TRE ARRESTI - Sembra inoltre "probabile" che il kamikaze dell'attacco non abbia agito da solo. E' quanto ha detto il ministro degli Interni britannico Amber Rudd. La polizia britannica ha infatti reso noto di aver arrestato altre tre persone nell'area di Manchester, in relazione all'attentato di lunedì sera.

Dopo la strage, in Libia c'è chi si dice per nulla sorpreso e chi invece manifesta stupore e auspica che "non si creda che tutti i libici sono terroristi". Il massacro di lunedì sera è stato attribuito ad Abedi, nato a Manchester in una famiglia di origini libiche. E la Libia, nel caos dalla fine dell'era di Muammar Gheddafi, si risveglia tra interrogativi e timori.

Il giornale online Libya Herald ha dato voce a Reda Fhelboom, giornalista libico che ha vissuto per anni a Manchester. "La Gran Bretagna concede loro asilo - ha detto - e ora paga il prezzo per aver trascurato la loro ideologia estremista".

"Sentire che i responsabili dell'attacco sono libici non è stata una sorpresa perché so che ci sono molti estremisti libici che vivono a Manchester", ha affermato Fhelboom. Manchester, ricorda il giornale, è nota per ospitare una delle più grandi comunità di libici espatriati. Il nome dell'attentatore rivelato è quello del 23enne "Salman Abedi": il Libya Herald scrive che ha la doppia cittadinanza libica e britannica e che sulla sua carta d'identità libica il nome indicato è "Sulaiman". La famiglia, scrive il giornale, sarebbe originaria dell'est della Libia, di Guba, ma il padre di Abedi, Ramadan, sarebbe nato a Tripoli.

Anche Aguila Saleh, il presidente della Camera dei Rappresentanti (il Parlamento di Tobruk) - sottolinea il giornale - è originario di Guba. Fonti citate dal Libya Herald descrivono Ramadan Abedi come un "federalista della Cirenaica", ma non noto per essere un estremista. Tra i libici interpellati dal Libya Herald c'è anche chi, come Mousa al-Naili, si dice "molto amareggiato" ed esprime vicinanza alle famiglie delle vittime della strage di Manchester insieme alla speranza che "non si creda che tutti i libici siano terroristi".

Intanto, secondo quanto ha reso noto il ministero degli Esteri di Varsavia, ci sono "almeno due polacchi" tra le vittime dell'attacco alla fine del concerto di Ariana Grande. La coppia uccisa nell'esplosione stava aspettando le due figlie. Un terzo polacco, un uomo, è fra i 59 feriti nell'esplosione.

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