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Clima, Ue e Cina allineate: "Su accordo Parigi nessuna marcia indietro"

02 giugno 2017 | 16.05
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(Foto Afp) - AFP
(Foto Afp) - AFP

"La Cina e l'Ue sono allineate nel bisogno di soluzioni internazionali, che in nessun campo sono più importanti che nella transizione verso l'energia pulita e nella piena implementazione, senza sfumature, dell'accordo di Parigi". Lo afferma il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, durante l'Eu-China Investment Summit, in corso a Bruxelles. 

"La nostra leadership congiunta - continua Juncker - fornisce agli investitori e ai ricercatori le certezze di cui hanno bisogno per creare un'economia a basse emissioni. E manda un messaggio al mondo intero, che non ci sono marce indietro nella transizione energetica, non ci sono arretramenti sull'accordo di Parigi". Ieri il presidente Usa Donald Trump ha annunciato che gli Usa usciranno dall'accordo di Parigi, raggiunto nel dicembre 2015, il primo accordo universale e giuridicamente vincolante sul clima mondiale.

Restano invece le divisioni sul commercio tra l'Ue e la Cina e fanno saltare la dichiarazione congiunta che era attesa dopo il summit. Nessuna dichiarazione congiunta, a quanto si apprende, è stata decisa al termine del vertice tra i due presidenti, Jean-Claude Juncker e Donald Tusk, e il premier cinese Li Keqiang. In mancanza di un'intesa sul riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina, sono venute meno anche le dichiarazioni sulle altre materie, come quella sul clima.

TRUMP - "L'America rimane impegnata nell'alleanza Transatlantica e nello sforzo di proteggere l'ambiente". E' quanto ha assicurato Donald Trump, secondo una nota della Casa Bianca, nelle telefonate che ha avuto con Angela Merkel, Emmanuel Macron, Theresa May ed il premier canadese Justin Trudeau per "spiegare personalmente la sua decisione di ritirare gli Stati Uniti dall'accordo di Parigi".

Nelle conversazioni telefoniche Trump ha anche, prosegue la nota, "ringraziato per le discussioni franche e sostanziali avute su questa questione". Ed ha rivendicato che "gli Stati Uniti sotto l'amministrazione Trump saranno il Paese più pulito e pro ambiente della Terra".

Gli Stati Uniti non interromperanno gli sforzi per ridurre i gas serra nonostante la decisione di Donald Trump, ha comunque specificato il segretario di Stato, Rex Tillerson, cercando di minimizzare il clamoroso strappo del presidente americano e chiedendo agli osservatori di "considerarlo in prospettiva".

"Gli Stati Uniti hanno uno straordinario record in materia di riduzione di emissioni di gas serra, è qualcosa di cui possiamo essere orgogliosi e che abbiamo fatto in assenza dell'accordo di Parigi", ha detto Tillerson che fino all'ultimo ha cercato di convincere Trump a non uscire dall'accordo, sottolineando come questa mossa non sarebbe stata positiva per il business americano e che avrebbe isolato Washington all'interno della comunità internazionale.

"Io non credo che noi ora cambieremo i nostri sforzi di ridurre ulteriormente le emissioni in futuro", ha aggiunto il segretario di Stato che fino all'ingresso nell'amministrazione Trump era alla guida dell'Exxon Mobil, il colosso petrolifero Usa che anche aveva chiesto al presidente di non uscire dall'accordo sul clima.

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