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Migranti, Frontex: "Più sostegno a Italia e revisione Triton"

11 luglio 2017 | 21.51
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(Afp)
(Afp)

"L'Italia sta affrontando una pressione straordinaria e ha bisogno di un sostegno aggiuntivo da Ue e Frontex". E' quanto ha dichiarato il direttore di Frontex Fabrice Leggeri nell'incontro a Varsavia dell'Agenzia europea con i rappresentanti degli altri Paesi europei e il governo italiano, dove ha invitato tutti gli Stati membri a rispettare i loro impegni per rafforzare l'operazione Triton.

Nella riunione "è stato concordato che sarà stabilito senza ritardi un gruppo di lavoro per identificare ulteriormente ed elaborare cosa deve essere rivisto nel concetto operativo di Triton alla luce delle decisioni già raggiunte a livello politico durante la riunione informale del Consiglio GAI a Tallinn la scorsa settimana, incluso il codice di condotta per le Ong sviluppato dalle autorità italiane, in consultazione con la Commissione europea". Verrà quindi redatto un "nuovo piano operativo" che sarà successivamente sottoposto ai Paesi dell'Unione.

L'Italia, si legge ancora, "ha indicato che in caso di flussi massicci di migranti vorrebbe poterli sbarcare nei porti di altri Paesi".

Attualmente Frontex impiega quasi 400 ufficiali e personale di supporto per aiutare l'Italia a gestire la pressione migratoria e combattere la criminalità transfrontaliera nell'ambito dell'operazione Triton. L'operazione comprende anche 12 navi, tre aerei e quattro elicotteri.

Frontex si è impegnata a rafforzare la sua presenza negli hotspots in Italia per aiutare le autorità nazionali ad accelerare il processo di identificazione e registrazione degli immigrati, così come le procedure per gestire le richieste di asilo. L'agenzia intensificherà anche il suo ruolo nella lotta contro le reti di contrabbando.

Frontex è infine "pronta ad espandere il suo sostegno all'Italia nei rimpatri" dei migranti che non hanno diritto alla protezione internazionale. "Diversi Paesi hanno già espresso la disponibilità a partecipare alle operazioni di rimpatrio rapido. Ma questo richiederebbe una maggiore capacità di detenzione per quei migranti che devono essere rimpatriati prima dei loro voli di rientro nella patria di origine".

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