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Usa, salta riforma sanitaria. Furia Trump: "Abolire subito Obamacare"

18 luglio 2017 | 08.02
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

La proposta di legge repubblicana per abrogare e sostituire l'odiato Obamacare è definitivamente naufragata proprio mentre Donald Trump cercava di convincere la leadership repubblicana della necessità di procedere in tempi brevi per poter presentare un risultato all'elettorato.

"In pratica ci ha detto che se non l'avessimo fatto saremmo stati nei guai, sottolineando che noi abbiamo il Senato, la Camera e la Casa Bianca e se non riusciamo a procedere sarebbe terribile", ha raccontato a Politico uno dei senatori invitati la notte scorsa alla Casa Bianca dal presidente per una riunione strategica di fronte a una bistecca e un 'succotash', tradizionale insalata americana di mais e legumi.

Ma proprio in quei minuti i senatori Mike Lee dello Utah e Jerry Moran del Kansas pubblicavano le dichiarazioni con cui annunciavano la loro opposizione al Better Care Reconciliation Act, portando a 4 il numero dei "no" Gop al Trumpcare. Uno sviluppo che ha colto non solo Trump e i suoi consiglieri di sorpresa, ma anche gli stessi vertici repubblicani del Congresso.

Trump comunque non si è lasciato spiazzare e, dopo una telefonata al leader del Senato Mitch McConnell, è passato dai negoziati della bistecca al suo strumento di governo favorito, Twitter. "I repubblicani devono abrogare subito il fallimentare Obamacare e poi lavorare a una nuova legge sanitaria da zero", ha tuonato il presidente, riprendendo una proposta già avanzata in passato, dal momento che per Trump, poco interessato ai dettagli complessi della legge, la cosa più importante è che si smantelli l'eredità maggiore del suo predecessore.

Anzi, fonti a lui vicine spiegano come il presidente non riesca a capire perché al Congresso ci si accapigli tanto sui dettagli del nuovo sistema sanitario e non si mettano d'accordo su un testo qualsiasi per fargli incassare una vittoria politica.

L'input del presidente sembra essere stato recepito da McConnell che nella notte ha annunciato che il Senato "nei prossimi giorni" voterà una legge per abrogare l'Obamacare senza immediata sostituzione, sul modello di un 'bill' approvato nel 2015 - anche dai due senatori che ieri hanno espresso il loro no al Trumpcare - e subito bloccato con il veto da Obama.

Secondo le stime fatte lo scorso gennaio dal Congressional Budget Office (Cbo) una mossa del genere lascerebbe senza assistenza sanitaria 32 milioni di americani entro il 2026, tra i quali 19 milioni che perderebbero il Medicaid, l'assistenza pubblica per le fasce a basso reddito che è stata rinforzata dall'Obamacare.

Anche per quelli che un'assicurazione sanitaria possono permettersela questa misura porterebbe consistenti svantaggi, a partire da un aumento dei premi del 50% a causa dell'eliminazione di una serie di misure inserite nell'Obamacare per contenerli. E nel corso di un decennio i costi per gli assicurati raddoppieranno, prevedeva ancora il Cbo.

In attesa che la leadership repubblicana fissi quindi la data del voto, i democratici ovviamente attaccano affermando che "il secondo fallimento del Trumpcare è la prova provata del fatto che il nocciolo di questa legge è impraticabile", come ha detto il leader della minoranza al Senato, Chuck Schumer.

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