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Caso Charlie, genitori si arrendono: "E' troppo tardi"

24 luglio 2017 | 15.48
LETTURA: 4 minuti

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

"Amiamo molto Charlie. Nostro figlio è un guerriero" e il suo lascito "non morirà mai", "il suo spirito vivrà per l'eternità". Così la mamma di Charlie Gard, Connie Yates, è intervenuta oggi nella drammatica udienza davanti all'Alta Corte di Londra in cui si è stabilito che per il piccolo non ci sono possibilità di trattamento. Mentre il marito piangeva sommessamente, Connie sottolineava che "non c'è nessun vincitore qui". "Questa è la cosa più difficile che io abbia mai fatto: dopo la risonanza magnetica, decidere di lasciar andare nostro figlio". E questo perché "non è in morte cerebrale", ma "si è perso troppo tempo".

"Non ci sono segni di danni cerebrali irreversibili", ha insistito la mamma, ma "la sua malattia è arrivata a un punto di non ritorno" anche se "non ci sono prove che stia soffrendo". Per la madre di Charlie la terapia sperimentale "si doveva tentare" prima, "Charlie aveva una reale chance di miglioramento". Poi i mesi sono passati, e ora è troppo tardi. Ma "non è troppo tardi per gli altri" bambini, piccoli con la stessa patologia. "Ora passeremo del tempo prezioso con il nostro Charlie", ha detto la mamma ricordando, senza riuscire a trattenere le lacrime, che non potrà festeggiare il primo compleanno del suo bimbo. Alle sue parole molti nell'aula hanno pianto, come racconta il reporter Joshua Rozenberg della Bbc.

In apertura dell'udienza di oggi i genitori del bimbo hanno ritirato la richiesta di modificare la sentenza originale della Corte, che autorizzava l'ospedale a staccare le macchine che tengono in vita il piccolo, come ha spiegato il legale dei genitori di Charlie, Grant Armstrong. "Per Charlie è troppo tardi, il danno è stato fatto. Non è più nel migliore interesse del piccolo perseguire questo corso di trattamento", ha detto Armstrong.

In un'aula silenziosa, con i supporter della famiglia Gard pallidi e scioccati, Armstrong ha descritto i risultati degli esami medici, che sono stati esaminati da Michio Hirano, il medico americano che aveva proposto il protocollo sperimentale. Anche "altri esperti" li hanno valutati, ha spiegato il legale. Risultati che sono stati strazianti per i genitori. "Charlie ha subito un'estesa atrofia muscolare", un evento "irreversibile". E neanche con il protocollo ci sono possibilità di un miglioramento, ha detto Armstrong. "Le paure peggiori dei genitori sono state confermate dal team internazionale di esperti".

C'è stata una mediazione con i medici del Gosh, e i colloqui potrebbero continuare domani. "I genitori hanno combattuto per preservare la vita di Charlie quando pensavano che fosse nel suo interesse. Una volta stabilito che non c'era alcuna possibilità medica, hanno accettato il consiglio legale di ritirare i procedimenti" davanti alla giustizia, ha detto Armstrong.

VERDETTO - I genitori del piccolo Charlie "ora devono affrontare la realtà, cioè che è nel migliore interesse di Charlie morire. Confermo il mio verdetto di aprile". Così 'Mr Justice' Nicholas Francis ha messo la la parola fine alla vicenda. "Nessuno di noi può comprendere l'agonia dei genitori", ha detto il giudice nell'udienza decisiva per Charlie.

A proposito della risonanza del caso a livello internazionale, e delle polemiche scaturite, il giudice ha sottolineato che i commenti "dell'opinione pubblica si sono basati su incomprensioni. Voglio pagare un tributo a Chris e Connie. Nessun genitore avrebbe potuto fare di più". Ma anche l'ospedale aveva le sue ragioni, ha ribadito il giudice, e si è comportato in modo corretto.

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