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"La pagherete cara", vendetta Kim per sanzioni Onu

07 agosto 2017 | 09.30
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Pyongyang promette vendetta contro gli Stati Uniti e si dice pronta a far pagare a "caro prezzo" le nuove sanzioni decise dal Consiglio di sicurezza dell’Onu. "Siamo pronti a rispondere con azioni molto più forti affinché gli Usa paghino a caro prezzo il loro violento crimine contro il nostro Paese e il nostro popolo", si legge in una dichiarazione del regime nordcoreano diffusa dalla Korean Central News Agency.

Sottolineando che non verrà scosso dalle nuove sanzioni, il governo di Pyongyang ha avvertito che insisterà con il suo programma nucleare: "Se i nemici credono che la Corea del Nord possa essere frenata dalle sanzioni, non è altro che un'illusione. Fintanto che gli Stati Uniti continueranno con la loro politica ostile e il ricatto nucleare, non sposteremo un piede dal nostro cammino verso il rafforzamento della nostra forza nucleare".

A margine del forum dell'Asean a Manila il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, ha lanciato un monito: Pyongyang fermi i suoi lanci missilistici come segnale della volontà di riprendere i negoziati sulla denuclearizzazione. Sarebbe questo "il miglior segnale che la Corea del Nord possa inviare" per mostrare la volontà di dialogo, ha sostenuto.

Tillerson ha sottolineato che la decisione dell'Onu di inasprire le sanzioni contro la Corea del Nord è la prova che la comunità internazionale è unita contro la minaccia balistica di Pyongyang e nel suo obiettivo di denuclearizzare la penisola coreana.

Tillerson ha avuto ieri un faccia a faccia con i suoi omologhi cinese e russo, Wang Yi e Serguei Lavrov, i quali - a suo dire - sono entrambi per la linea dura da adottare rispetto alla minaccia nucleare nordcoreana.

Ieri c'è stato un colloquio telefonico tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la presidente sudcoreana Moon Jae In. Secondo quanto ha comunicato la Casa Bianca, i due leader hanno discusso le ultime sanzioni delle Nazioni Unite contro la Corea del Nord e hanno convenuto che la questione nucleare della penisola coreana è una "grave e crescente minaccia diretta agli Stati Uniti, alla Corea del Sud e al Giappone, come alla maggior parte dei Paesi del mondo".

"Appena terminata la telefonata con il presidente Moon. Molto felice e impressionato del voto delle Nazioni Unite 15-0 sulle sanzioni della Corea del Nord", ha scritto Trump su Twitter.

A richiedere il colloquio, ha dichiarato un funzionario della Casa Bianca, è stata la presidente sudcoreana.

Pyongyang ha di fatto rifiutato l'offerta di Seul per una soluzione pacifica alle tensioni nella penisola coreana, avvenuta in un breve incontro tra i due ministri degli Esteri, a margine del forum Asean. Lo ha riferito l'agenzia sudcoreana Yonhap, citando un responsabile del ministero degli Esteri di Seul.

Secondo Yonhap, il ministro nordcoreano Ri Hong-Yo avrebbe rifiutato le proposte del suo omologo Kang Kyung-Wha non ritenendole sincere. "Data la situazione attuale - ha dichiarato - e vista la collaborazione tra Seul e gli Stati Uniti per accentuare la pressione su Pyongyang, questa proposta non è sincera".

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