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Chi era Bruno, il papà travolto sulla Rambla

18 agosto 2017 | 12.14
LETTURA: 5 minuti

(Bruno Gullotta dal sito 'Tom's Hardware')
(Bruno Gullotta dal sito 'Tom's Hardware')

"La notizia ci è giunta all'improvviso ieri sera nel clima spensierato della settimana di ferragosto. Il collega e amico Bruno Gulotta è stato travolto e ucciso da un infame terrorista nel cuore di Barcellona". E' quanto scrive il country manager di 'Tom's Hardware' per l'Italia, Roberto Buonanno, sul sito della società dove lavorava il giovane italiano, responsabile marketing e vendite della compagnia specializzata in tecnologia.

Una compagna, Martina, con la quale era in vacanza in Spagna, un figlio, il piccolo Alessandro, "che si prepara a iniziare le scuole elementari" e un'altra figlia, si legge, la piccola Aria, "che non ha negli occhi la scena tremenda ma che non conoscerà mai il suo papà".

Una persona piena di gentilezza e professionalità, con "una fame insaziabile di conoscenza" e "vero smanettone" che "aveva deciso dedicarsi a tempo pieno al marketing e alle vendite, di cui era diventato responsabile". E ancora, lettore insaziabile e avido ricercatore della perfezione.

LA VACANZA - Il ricordo di Buonanno è commosso, ricordando come Bruno fosse "lì in ferie, insieme con la sua compagna e con i due figli. Aveva postato su Facebook le tappe del suo percorso e tutto sembrava procedere come uno si aspetterebbe da un viaggio di vacanza. Una foto da Cannes, una dalle Ramblas di Barcellona. E poi quello che nessuno si aspetta: la morte di un giovane uomo, padre e compagno di vita della madre dei suoi figli" si legge sul sito.

LE PRIME NOTIZIE - "Abbiamo passato la sera e la notte cercando di mantenerci lucidi, a comunicare ai colleghi e ai conoscenti più stretti la notizia e tutti mi chiedevano se fosse uno scherzo macabro o la realtà. E poi - prosegue Buonanno - abbiamo iniziato a leggere le pubblicazioni dei giornali online che fanno a gara a raccogliere quante più notizie, foto o video di questo giovane italiano morto in un attentato terroristico a Barcellona".

LA COMPAGNA E I FIGLI - "È una tragedia che ci colpisce sotto tanti aspetti, uno più drammatico dell'altro. Ci immedesimiamo nella compagna Martina, che con la forza di una giovane mamma si troverà davanti prove che nessuno dovrebbe mai sostenere. Ci mettiamo nei panni del piccolo Alessandro, che si prepara a iniziare le scuole elementari con la consapevolezza che la vita sua e della famiglia non sarà più la stessa. E poi pensiamo alla piccola Aria, che non ha negli occhi la scena tremenda ma che non conoscerà mai il suo papà", si legge nell'articolo.

I COLLEGHI - "Bruno era un punto di riferimento per tutti quelli che lo hanno conosciuto. Per noi di 'Tom's Hardware' era una colonna portante. Chiunque entrava in contatto con lui, che si trattasse di clienti, fornitori o star del web, restava colpito dalla sua gentilezza e dalla sua professionalità. Aveva una fame insaziabile di conoscenza ed era un vero smanettone, uno di noi, anche se poi aveva deciso dedicarsi a tempo pieno al marketing e alle vendite, di cui era diventato responsabile. E in quel ruolo - prosegue Buonanno - non ho mai conosciuto una persona più capace. Amava studiare ogni aspetto della propria vita e professione, era un lettore insaziabile e un avido ricercatore della perfezione.

LE PASSIONI - "Abbiamo conversato per ore e ore sui sistemi di produttività e sviluppo personale e ci scambiavamo consigli di letture. Era inoltre un punto di riferimento costante anche per chi dovesse smanettare su computer, software o piattaforme web. Portava sempre con sé un kit di emergenza ed era in grado di risolverti ogni problema, in qualsiasi momento - si legge - anche se non gli competeva. Perché Bruno era una persona veramente generosa e di cuore. Che riusciva a condurre una ricca vita familiare e una brillante carriera professionale con un equilibrio che gli invidierò sempre".

LA COMMOZIONE - "Personalmente, sento mancare il terreno sotto i piedi. Ogni volta che avevo un problema o una questione complessa che mi arrovellava, ne parlavo con lui. E non si parlava solo di business, anzi. Discutevamo di educazione dei bimbi, di vaccini, di medicina alternativa, di alimentazione naturale, di diete e di preparazione fisica. Non so come farò a sopportare la vista della sua postazione di lavoro vuota in ufficio e penso a quanto mi mancherà questo compagno di vita e di carriera. E poi realizzo che è un pensiero egoista perché ora tutto quello che conta e che è importante è dare il massimo supporto alla famiglia, per la quale ci sarò e ci saremo sempre" scrive infine il country manager.

Che poi conclude: "Riposa in pace Bruno, ti ricorderemo per sempre. Siccome sei stato un maestro di vita, ti giuro che trarrò anche da questo tuo ultimo atto sulla terra una lezione profonda. E sarai sempre nei miei pensieri ogni volta che sentirò la necessità di una voce amica, come se fossi sempre a disposizione, come lo sei sempre stato, a ogni ora del giorno e in qualsiasi momento".

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