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Kim: "Nuove sanzioni? Conseguenze saranno catastrofiche"

06 settembre 2017 | 07.53
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Kim Jong-un (Foto Afp) - AFP
Kim Jong-un (Foto Afp) - AFP

Pyongyang minaccia di passare alla "controffensiva" in caso di nuove sanzioni con "conseguenze catastrofiche". In una dichiarazione del ministero degli Esteri divulgata dall'agenzia Kcna il regime nordcoreano annuncia: "risponderemo alle efferate sanzioni e pressioni degli Stati Uniti con il nostro personale modo di passare alla controffensiva e gli Stati Uniti dovranno essere considerati totalmente responsabili per le catastrofiche conseguenze che ne deriveranno".

Sotto la presidenza Trump, prosegue la nota, gli Stati Uniti sono diventati più "incoscienti" non lasciando alla Corea del nord "altra scelta se non raddoppiare i nostri sforzi per rafforzare la potenza nucleare dello Stato". "Gli Stati Uniti non dovrebbero dimenticare neanche per un attimo la presenza della Repubblica democratica popolare coreana, potenza nucleare a tutti gli effetti in possesso di ICBM, bomba atomica e bomba a idrogeno".

Il premier giapponese Shinzo Abe e la cancelliera tedesca Angela Merkel si sono trovati d'accordo nel corso di una conversazione telefonica sulla necessità di andare verso nuove e più dure sanzioni contro la Corea del nord con una nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a seguito dell'ultimo test realizzato dal regime di Pyongyang. Il sesto test nucleare nordcoreano rappresenta una minaccia "non solo per il Giappone me per il mondo intero", ha affermato la cancelliera nel corso della telefonata, durata 20 minuti. Lo rende noto il ministero degli Esteri di Tokyo. Merkel ha quindi comunicato ad Abe l'intenzione di rivolgersi agli altri leader europei per lavorare assieme sulla questione, ha reso noto il ministero di Tokio. Merkel e Abe si sono infine trovati d'accordo sull'importanza del ruolo che Cina e Russia sono chiamati a svolgere nella gestione del programma nucleare e missilistico della Corea del nord.

Mosca dal canto suo non accetta una Corea del nord nuclearizzata ma non crede in una soluzione della crisi basata solo su sanzioni e pressioni. A dichiararlo è stato il presidente Vladimir Putin, incontrando il capo dello stato sudcoreano Moon Jae In, a Vladivostock per prendere parte ai lavori del Foro Economico Orientale. "Ho confermato a Moon Jae In la nostra posizione di principio: non riconosciamo lo status nucleare della Corea del nord", ha dichiarato Putin, citato dalla Tass. "E' chiaro - ha poi aggiunto - che è impossibile risolvere il problema della penisola coreana con le semplici sanzioni e pressioni". "Non dobbiamo lasciarci trascinare dalle emozioni e mettere la Corea del nord all' angolo".

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