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Migranti, "deferito a Corte Ue chi non ricolloca"

06 settembre 2017 | 20.58
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(Foto Afp) - AFP
(Foto Afp) - AFP

Se Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca "non dovessero cambiare il loro approccio" sui ricollocamenti dei rifugiati, "dovremmo considerare l'ultimo stadio" della procedura di infrazione, "deferirli alla Corte di Giustizia". Lo afferma il commissario europeo alle Migrazioni e agli Affari Interni Dimitris Avramopoulos, in conferenza stampa a Bruxelles.

Ricollocamento migranti, Corte Ue respinge ricorsi

"E' tempo di essere uniti e di mostrare piena solidarietà - aggiunge Avramopoulos - la porta rimane aperta e dobbiamo convincere tutti gli Stati membri a rispettare i propri obblighi. Ma gli Stati membri devono dimostrare solidarietà adesso, perché è adesso che altri Stati", vale a dire Italia e Grecia, "hanno bisogno" di aiuto. 

"Non ci sarà alcuna estensione" del piano di ricollocamento dei rifugiati da Italia e Grecia in altri Paesi dell'Ue oltre la data limite del 26 settembre, ha detto ancora il commissario europeo. Il che significa, in pratica, che tutti i richiedenti asilo eligibili arrivati in Italia e Grecia entro il 26 settembre potranno partecipare al programma di ricollocamenti anche dopo quella data, mentre chi arriverà dopo non potrà accedere al piano di relocation. 

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