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Nordcorea, Putin: "Non va isolata"

06 settembre 2017 | 10.50
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Afp
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Mosca non accetta una Corea del nord nuclearizzata ma non crede in una soluzione della crisi basata solo su sanzioni e pressioni. A dichiararlo è stato il presidente Vladimir Putin, incontrando il capo dello stato sudcoreano Moon Jae In, a Vladivostock per prendere parte ai lavori del Foro Economico Orientale. "Ho confermato a Moon Jae In la nostra posizione di principio: non riconosciamo lo status nucleare della Corea del nord", ha dichiarato Putin, citato dalla Tass. "E' chiaro - ha poi aggiunto - che è impossibile risolvere il problema della penisola coreana con le semplici sanzioni e pressioni". "Non dobbiamo lasciarci trascinare dalle emozioni e mettere la Corea del nord all'angolo".

WASHINGTON POST - La posizione della Russia nella crisi della Corea del Nord non è dettata dalla percezione della minaccia posta dal leader Kim Jong-Un ma dalla "ricerca perenne" di alimentare il prestigio di Mosca a spese degli Stati Uniti. Di questo sono convinti a Washington, scrive il Washington Post, ricordando che gli interessi dei due paesi, sul dossier nordcoreano, si sovrappongono. I russi "ambiscono a sedersi al tavolo, a essere rilevanti, vogliono aver la possibilità di giocare il ruolo dello spoiler o di chi risolve le cose. Stanno certamente pensando a qualcosa", ha spiegato un alto funzionario dell'amministrazione.

Stati Uniti, i loro alleati e perfino il regime nordcoreano si ritrovano tutti a rispondere all'intensificarsi dell'assertività di Mosca in una situazione diplomatica già complicata quando per l'Amministrazione Trump, un sincero aiuto di Mosca con la Corea del Nord sarebbe ben accolto. Le parole di Putin ieri (nuove sanzioni sarebbero inutili e inefficaci) hanno confermato la difficoltà di questo percorso. Privatamente, la Russia cerca di inserirsi negli sforzi per una diplomazia dietro le quinte, hanno anticipato tre funzionari. Con una sua agenda.

L'inviato del dipartimento di Stato per le politiche sulla Corea del Nord Joe Yun è stato invitato a Mosca all'inizio di questo mese per discutere dell'apertura di un potenziale dialogo con Pyongyang. In un primo momento Yun, che con Mosca mantiene contatti regolari come parte del suo lavoro, aveva accettato, ma poi la visita è slittata e non più rifissata. Washington non ha intenzione di elevare il ruolo diplomatico di Mosca, men che meno di accettare la proposta messa a punto con Pechino per scambiare congelamento ai programmi nucleari e missilistici di Pyongyang con la fine delle esercitazioni militari americane e sudcoreane nella regione, che ha anche invitato Choe Son Hui, vice direttore generale del dipartimento Ua del ministero degli esteri nordcoreano più avanti questo mese, ha spiegato una fonte americana.

Questo gioco "rientra nella 'grand policy' di Putin. La postura della Russia nei confronti degli Usa è che il comportamento americano è inaccettabile e che la Russia non lo accetterà", ha spiegato il presidente del Center for National Interest, Dimitri Simes. Gli Stati Uniti, conclude il quotidiano americano, devono lasciare la porta aperta alla Russia, perché possa contribuire alla soluzione della crisi, ma riconoscere i pericoli che questo pone se l'intento di Mosca è quello di diventare parte del problema.

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