Gli Stati membri dell'Ue "hanno diritto, a norma degli articoli 25 e 26 del Codice delle Frontiere di Schengen, di introdurre, se necessario, controlli alle frontiere a causa di minacce persistenti alla sicurezza e all'ordine pubblico". Così la portavoce per le Migrazioni della Commissione europea Natasha Bertaud ha confermato, durante il briefing con la stampa a Bruxelles, la possibilità che gli Stati che hanno attualmente in vigore controlli straordinari in alcuni tratti delle frontiere interne, motivati a suo tempo con la porosità della frontiera greca (Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia), controlli autorizzati fino al prossimo novembre, chiedano alla Commissione di autorizzare altri controlli straordinari, motivati questa volta dalla presenza di minacce alla sicurezza e all'ordine pubblico.