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Caos Catalogna, i 6 scenari

06 ottobre 2017 | 11.48
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Nessuno sa dire cosa accadrà in Spagna nell'arco delle prossime, turbolente, 72 ore. Eppure, quel che è certo, è che ieri la Corte Costituzionale ha sospeso la plenaria del parlamento catalano fissata per lunedì prossimo, durante la quale il 'Parliament' sarebbe stato pronto a proclamare l'indipendenza. Mentre si accumulano le iniziative di mediazione avviate dalla Chiesa, dai partiti di opposizione e dalle associazioni professionali catalane per evitare di far sprofondare la crisi, l'ombra della Catalexit è tornata a proiettarsi sulla penisola iberica più prepotente che mai. Ma cosa comporterebbe la proclamazione dell'indipendenza da parte della Catalogna e quali sarebbero le conseguenze di uno strappo netto tra Barcellona e Madrid?

L'ARTICOLO 155 - Se la Catalogna dovesse scegliere la linea dura della dichiarazione d'indipendenza, Madrid potrebbe forzare la mano a sua volta e applicare l'articolo 155 della Costituzione. Il testo prevede che il governo potrà "adottare le misure necessarie" per "costringere" una Comunidad Autonoma al "rispetto forzoso" dei suoi obblighi e alla tutela dell'interesse generale. Di fatto l'invocazione dell'articolo 155 comporterebbe lo scioglimento del 'Parlament', la sospensione della regione e verrebbero indette nuove elezioni. Finora non si è mai dovuto applicare la norma, in base alla quale peraltro il governo è tenuto a specificare quali misure concrete vuole adottare e sottoporle all'approvazione del Senato, dove il Partito popolare dispone della maggioranza assoluta.

IL FANTASMA DEGLI SCONTRI - Se Madrid dovesse decidere di invocare l'articolo 155, il parlamento di Barcellona e il governo di Puigdemnt sarebbero dichiarati illegittimi. Gli indipendentisti sarebbero pronti a scendere in piazza per protestare, infiammando ulteriormente la tensione e gli scontri. La forza usata dalla polizia il primo ottobre scorso, nel giorno del referendum è uno scenario che potrebbe tornare a fare capolino qualora le due parti non riuscissero a trovare una soluzione conciliante.

BANCHE, LA GRANDE FUGA - Lo spettro dell'indipendenza catalana ha già provocato i primi scossoni nel mondo finanziario. Banco Sabadell, una delle principali banche spagnole, ieri ha convocato una riunione in cui è stato formalizzato il trasferimento della sede che verrà spostata ad Alicante, nella regione di Valencia, come confermato a 'La Vanguardia'. Dopo una riunione straordinaria, i vertici della seconda banca catalana hanno preso la decisione senza attendere lunedì, quando il presidente della Generalitat, Carles Puigdemont, promette di proclamare l'indipendenza della Catalogna. Il crollo delle azioni negli ultimi giorni e i timori dei correntisti hanno accelerato l'attivazione dei piani di contingenza. Oggi, invece, si riunirà oggi il Consiglio di amministrazione di CaixaBank per valutare un trasferimento di sede a Palma di Maiorca.

IL BARCA FUORI DALLA LIGA? - Cosa accadrebbe a uno dei club sportivi più blasonati a mondo se dovesse consumarsi lo strappo tra Barcellona e Catalogna? E' questa la domanda che da settimane continua a tormentare i fan del Barcelona, che con la proclamazione d'indipendenza dei catalani, rischierebbe di non essere più in Liga. A parlare chiaramente di questa possibilità è stato qualche giorno fa, prima ancora che fosse noto l'esito del referendum, il ministro dello Sport catalano Gerard Figueras, che, come riferisce l'Independent, ha dichiarato: "In caso di indipendenza le squadre catalane in Liga - Barcellona, ​​Espanyol e Girona - dovranno decidere dove vogliono giocare: nel campionato spagnolo o in quello di un paese vicino come l'Italia, la Francia o la Premier League".

L'INTERVENTO MILITARE - Qualche giorno fa, il ministero della Difesa spagnolo ha ordinato l'invio in Catalogna di unità dell'esercito per fornire supporto logistico alla Guardia Civil e alla Polizia nazionale. La notizia dell'invio di unità dell'esercito spagnolo in Catalogna, sebbene solamente per fornire supporto logistico alla Guardia Civil e alla Polizia nazionale, appare inquietante per molti osservatori che in questi giorni si trovano a commentare la crisi in atto. Raramente, in tempi recenti, i militari sono stati impiegati in Europa a sostegno delle attività di polizia o, fatto ancora più raro, per ristabilire l'ordine pubblico in situazioni di disordini e potenziale guerra civile. Un intervento del governo spagnolo per assumere il controllo del governo catalano, secondo Puigdemont sarebbe "un errore che cambia ogni cosa".

LA CATALOGNA MEMBRO DELL'UE? - Il leader della Catalogna, Puigdemont, ha più volte sottolineato che l'Unione europea "non può continuare a guardare dall'altra parte". Del resto, se fosse indipendente, la Catalogna potrebbe fare richiesta a Bruxelles per entrare a far parte dell'Unione. Tuttavia, lo scenario appare piuttosto remoto. Mercoledì, il commissario europeo Pierre Moscovici, intervenendo durante la trasmissione 'Questions d'info' ha affermato che "La Catalogna indipendente non sarà mai un membro dell'Unione europea" e che "L'Unione europea non conosce che un unico Stato membro, la Spagna".

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