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Spagna

Catalogna, spunta il piano segreto degli indipendentisti

10 ottobre 2017 | 11.15
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(AFP) - AFP
(AFP) - AFP

Un piano segreto per ottenere l'idipendenza dalla Spagna. E' quanto conterrebbe un documento sequestrato dalla Guardia Civil lo scorso 20 settembre, nel corso di una perquisizione a casa di Josep Maria Jové Llado, il segretario dell'Economia della Catalogna arrestato proprio quel giorno con l'accusa di sedizione. Il documento, denominato "Enfo CATs Reenfocant el procés d'independencia per un resultat exitós" e intercettato dal quotidiano El Paìs, mostra le tappe del percorso indipendentista ideate dalla coalizione catalana Junts pel Sí dalle elezioni del 2015 sino ad oggi.

Un percorso che porterebbe ad "un conflitto democratico di ampio appoggio cittadino, orientato a generare instabilità politica ed economica che costringa lo Stato ad accettare la negoziazione della separazione o un referendum obbligato". Secondo quanto si legge nella relazione, la Dichiarazione di Indipendenza "genererà un conflitto che, se ben gestito, potrebbe portare alla creazione di uno Stato indipendente" perché, secondo i redattori del documento, "la Spagna non riconoscerà il diritto di svolgere il referendum, ma, se vede che tutto è perduto, ce lo farà fare con lo scopo di farcelo perdere". Dalla relazione emerge insomma un'evidente determinazione a non voler evitare il conflitto con lo Stato spagnolo.

Il piano degli indipendentisti è ben strutturato: si parla di "strateghi" che segretamente segneranno il percorso del futuro governo che contemplerebbe un comitato strategico ed un comitato esecutivo. Quest'ultimo includerebbe i segretari generali della presidenza e della vicepresidenza, i direttori degli uffici di sviluppo e autogoverno e massimi esperti nei distinti ambiti del progetto, consiglieri e segretari generali "ad hoc", in base ad ogni tematica da trattare. Del comitato strategico farebbero parte il presidente del Governo catalano, il vicepresidente e i leader dei gruppi parlamentari indipendentisti.

Anche la corretta gestione dei tempi del processo è al centro dell'attenzione del documento, quasi "un'ossessione" per il redattori. Il percorso passa attraverso due fasi di governo: fino al settembre 2018 un esecutivo di transizione, dopo di che si passerebbe ad un governo di indipendenza che arriverebbe fino al settembre 2022, e "che potrebbe dichiarare l’indipendenza il giorno dopo la sua costituzione o il giorno prima della sua dissoluzione".

Il documento stabilisce tre pilastri fondamentali per il raggiungimento dell'obiettivo indipendentista: "creare maggioranze, ispirare fiducia e lavorare con garanzie". Dal testo emerge poi la consapevolezza, da parte degli indipendentisti, dell' 'importanza di riuscire a generare consensi intorno a sé, garantendosi credibilità a livello internazionale ("una strategia vista internazionalmente come democratica può essere un alleato affidabile") ma anche seducendo gli indecisi. Come? Cambiando i propri slogan: passando, ad esempio, da "meglio uniti" a "meglio amici" oppure da "distruggiamo la Spagna" a "aiutiamo la Spagna".

Riguardo al metodo più appropriato ed efficace per riuscire a raggiungere i propri obiettivi, gli indipendentisti nel documento consigliano di fare leva soprattutto sui "motivi razionali ed emozionali di uno Stato indipendente più che sulle ingiustizie compiute dalla Spagna" nei loro confronti. Il documento insiste anche sull'importanza di una collaborazione con i Mossos d'Esquadra, che sarebbero "molto coinvolti nel processo separatista". Parole che mettono ulteriormente in difficoltà Josep Lluis Trapero, capo della polizia catalana già inquisito da Madrid. La possibilità di una reazione dura dello Stato spagnolo e di una escalation di violenza è presa in attenta considerazione dagli indipendentisti.

La relazione non può essere resa pubblica ma l'obiettivo è quello di "far sapere che esiste, che è realizzabile e che, se ben gestita, porterà o ad un riconoscimento internazionale o ad un referendum obbligato, però non deve essere resa pubblica nel dettaglio".

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