La difesa di Cesare Battisti rilancia e sostiene che la sua estradizione in Italia non è possibile. Dopo la notizia secondo la quale il presidente brasiliano Michel Temer avrebbe deciso di revocare lo status di rifugiato politico al terrorista, i suoi avvocati hanno chiarito: "Una revisione della decisione presidenziale non è più possibile a causa del lasso di tempo trascorso e per il fatto che non c'è stato alcun difetto nella conclusione finale, come riconosciuto dal Tribunale federale supremo".
I LEGALI - Secondo i legali citati dalla stampa brasiliana, "anche la prescrizione della richiesta punitiva per reati per i quali è imputato nel suo Paese natale impedisce la sua estradizione".
LE NORME - "Confidiamo - aggiungono i legali - che il presidente della Repubblica, noto professore di diritti costituzionali, rispetti le norme brasiliane, anche davanti alle pressioni politiche interne ed esterne".
ORLANDO- Il governo ha fatto tutti i passi necessari per l'estradizione di Cesare Battisti? "Assolutamente sì". Lo sottolinea il ministro della Giustizia Andrea Orlando a margine della riunione del Consiglio Giustizia e Affari Interni a Lussemburgo. "Non è momento di commentare, è il momento di lavorare e noi stiamo lavorando con grande determinazione", ha assicurato il guardasigilli.
ALFANO - Sul caso Cesare Battisti "come Ministero degli Esteri e della Giustizia abbiamo fatto un ottimo lavoro, abbiamo contattato i nostri colleghi di governo brasiliani e abbiamo fatto tante azioni, ma ora dobbiamo solo esprimere rispetto per le decisioni del presidente brasiliano e per le sue valutazioni che attendiamo con grande fiducia". Così commenta il ministro degli Esteri Alfano.